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Comezzano-Cizzago
di SERGIO ARRIGOTTI 16 mar 2016 00:00

Una discarica per Comezzano-Cizzago

La discarica che sorgerà in paese fa molto parlare di se, per come è nata, per l'impatto ambientale che produrrà, per il danno che ne deriverà, per le parole di Sindaco e opposizione. Si tratta di un sito di 20 mila mq, nel quale verranno smaltiti principalmente gli scarti e le rimanenze di materiali da costruzione o derivanti da demolizioni e scavi

E’ un impianto di trattamento di inerti. In paese lo chiamano “il cimitero dei rifiuti”.
E’ la futura discarica di scarti edilizi che spunterà in mezzo alla campagna di Comezzano Cizzago. L'impatto visivo del bacino dove saranno stoccati rifiuti inerti, ovvero non pericolosi, è notevole. Si tratta di un sito di 20 mila mq. Mica poco. In cui verranno smaltiti principalmente gli scarti e le rimanenze di materiali da costruzione o derivanti da demolizioni e scavi.

In paese la discarica fa molto parlare di se. Per come è nata, per l’impatto ambientale che produrrà, per il danno economico che ne deriverà, per le parole di Sindaco e opposizione. E’ una storia iniziata a giugno del 2012 quando la ditta “Quarantini Luciano Srl” con sede a Cossirano ha presentato la prima richiesta di autorizzazione. Una nuova domanda viene presentata l’anno successivo integrata da alcune modifiche che erano state richieste dalla Provincia. L’iter fa il suo corso e l’azienda chiede nel febbraio 2014 al Consorzio Irriguo “Baioncello Foratino” l’ok a cementificare una parte del canale per poter accedere agevolmente al sito. A maggio 2014 la discarica ottiene anche il via libera dall’Arpa, il soggetto che controlla i valori dei rifiuti e le possibili ricadute ambientali. E poi alla fine, ad ottobre 2014 arriva anche il parere favorevole del Comune di Comezzano. Così ora è tutto pronto, i residenti di Comezzano, terminati i collaudi della Provincia, dovranno convivere con il sito di smaltimento di scarti. Probabilmente sarà attivo già all’inizio dell’estate.

Tra i cittadini intanto divampa il dibattito, non tanto per le ricadute ambientali dell'impianto, che parrebbe sicuro al cento per cento visto che tratta inerti, quanto per il fatto che è stata cancellata un'altra fetta di fertile campagna della Bassa. E visto che l'autorizzazione all'operazione risale a quattro anni fa, quando già si era in piena crisi edilizia, nasce spontanea una domanda: quanto era necessario autorizzare la cancellazione di un altro terreno per realizzare un impianto che produce “macinato” per l'edilizia e per i sottofondi stradali? Un dubbio che a Comezzano-Cizzago interroga molti anche alla luce di un mercato immobiliare praticamente fermo e di un comparto dell’edilizia, vitale in queste zone, al palo già da un po’.
E qui si inserisce lo scontento del Sindaco, Mauro Maffioli: “È un progetto calato dall'alto, opporsi sarebbe stato inutile. L'impianto è stato concepito e autorizzato dalla Provincia, il Comune subirà l'operazione dal punto di vista ambientale ed economico”. E puntualizza il cuore della questione: “E’ un'ingiustizia che il Comune e quindi la sua comunità, non riceva alcun benefit da un'operazione che garantirà un ritorno economico. Oneri e diritti di escavazione infatti saranno versati alla Provincia”. Oltre il danno la beffa: la comunità di Comezzano ci mette il terreno, e la Provincia incassa gli oneri. Non è del tutto convinto il consigliere comunale di minoranza Mario Pietta: “Hanno comunque dato il via libera a questo progetto. Imputo al Sindaco poca condivisione della vicenda. La prima domanda era del 2012. Se ne parla solo ora. Organizziamo una assemblea, c’è ancora tempo”
SERGIO ARRIGOTTI 16 mar 2016 00:00