Giovani, formazione e il lavoro di domani
Un convegno che nasce dall’esigenza di fotografare l’oggi, ma dal desiderio di offrire a giovani, scuole, imprese e istituzioni strumenti concreti per orientarsi in un mercato del lavoro in rapido cambiamento
Comprendere il presente per costruire il futuro: è questo lo spirito che anima il convegno “Giovani, Formazione e il lavoro di domani”, presentato a Palazzo Broletto e in programma il 26 novembre nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Brescia. Un appuntamento che non nasce solo dall’esigenza di fotografare l’oggi, ma dal desiderio di offrire a giovani, scuole, imprese e istituzioni strumenti concreti per orientarsi in un mercato del lavoro in rapido cambiamento.
Al centro dell’incontro ci sarà l’indagine dell’Osservatorio del Mercato del Lavoro, frutto di una collaborazione tra Provincia, Università degli Studi, Cattolica e Camera di Commercio. “Un lavoro prezioso – spiega il direttore area servizi ai comuni della Provincia, Fabio De Marco - perché basato su dati reali: l’Oml analizza infatti le comunicazioni obbligatorie di assunzioni, cessazioni e trasformazioni contrattuali, restituendo una lettura puntuale dei trend occupazionali bresciani. Ed è proprio questa capacità di leggere la realtà con precisione a rendere l’indagine uno strumento chiave per favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro”. I dati mostrano, ad esempio, che in provincia vivono oggi 269.560 giovani tra i 15 e i 34 anni, pari al 21,3% della popolazione, una quota in calo e destinata a ridursi ulteriormente entro il 2043. Un quadro demografico che impone alle imprese un ripensamento profondo delle strategie di attrazione dei talenti.
L’analisi mette in luce anche la particolarità del modello bresciano, caratterizzato da un equilibrio tra istruzione liceale, tecnica e professionale, in linea con le richieste del tessuto produttivo locale. Nonostante il 55% dei giovani risulti occupato, restano squilibri importanti legati a genere, cittadinanza e territorio, oltre a una fascia significativa di inattivi: elementi che possono guidare le politiche di orientamento e formazione verso percorsi sempre più mirati. I dati del secondo trimestre 2025 confermano un mercato del lavoro dinamico negli avviamenti (+2,59%), ma segnano una cautela nella stabilizzazione dei contratti: le proroghe diminuiscono (-3,77%) e le trasformazioni a tempo indeterminato restano ferme (-0,88%). Un’informazione essenziale per i giovani che si affacciano al mercato del lavoro, ma anche per le aziende che devono progettare piani di crescita sostenibili.
Sapere, ad esempio, che oltre il 56% degli avviamenti è a tempo determinato o che i settori turistici e di ristorazione mostrano forte rotazione, aiuta a costruire aspettative realistiche e percorsi professionali più consapevoli. Allo stesso tempo, per le imprese, l’indagine è una mappa preziosa: mette in evidenza la diminuzione degli avviamenti in ambito manifatturiero, la crescita dei servizi e dell’agricoltura, l’aumento della domanda di tecnici e operai specializzati e i mutamenti territoriali che vedono alcune zone, come l’area di Salò, crescere a doppia cifra. “Si tratta di informazioni fondamentali – afferma il portavoce della segreteria dell'assessorato regionale istruzione formazione e lavoro, Emanuel Piona – che aiutano Regione Lombardia a programmare investimenti, individuare competenze carenti e strutturare politiche di reclutamento più efficaci. Quando parliamo di Oml riusciamo a interpretare meglio quelli che sono i bisogni del territorio e quali saranno gli scenari di mercato più significativi”.
Il convegno del 26 novembre offrirà quindi un’occasione di confronto ampia e qualificata, dove esperti, imprenditori e formatori potranno tradurre i numeri in strategie condivise. Perché solo leggendo con lucidità i bisogni del sistema produttivo e le aspirazioni delle nuove generazioni è possibile disegnare politiche capaci di avvicinare davvero domanda e offerta. In un territorio che cambia, l’indagine dell’Osservatorio diventa così un ponte: tra scuole e imprese, tra giovani e opportunità, tra presente e futuro. Un passo necessario per costruire un mercato del lavoro più inclusivo, più preparato e, soprattutto, più vicino alle esigenze delle nuove generazioni.