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Brescia
di ROMANO GUATTA CALDINI 04 gen 2017 10:43

L'opposizione boccia la giunta Del Bono

“Non per essere faziosi o per fare opposizione distruttiva, perché di proposte in questi anni ne abbiamo fatte tante, ma a nostro avviso il bilancio è estremamente negativo” ha esordito Mattia Margaroli, capogruppo di Forza Italia in Loggia, facendo il punto su quanto fatto dalla giunta Del Bono nel corso dell’ultimo triennio

“Non per essere faziosi o per fare opposizione distruttiva, perché di proposte in questi anni ne abbiamo fatte tante, ma a nostro avviso il bilancio è estremamente negativo” ha esordito Mattia Margaroli, capogruppo di Forza Italia in Loggia, facendo il punto su quanto fatto dalla giunta Del Bono nel corso dell’ultimo triennio. L’operato del centro-sinistra al governo della città non convince le opposizioni: “Parlando con la gente, ascoltandola, vengono delineati i contorni di una città peggiorata”. Dal punto di vista ambientale “siamo scivolati all’83° posto per sostenibilità”. Intanto “la raccolta differenziata, che sembrava la panacea di tutti i mali, ha portato ad un aumento del 7% della tariffa sui rifiuti, nel mentre, i dati statistici relativi all’immondizia lasciata fuori dai cassonetti sono veramente allarmanti. Abbiamo fatto molte proposte in tal senso ma siamo sempre rimasti inascoltati”. Fra le maggiori criticità riscontrate Margaroli sottolinea il tema delle bonifiche, a suo avviso “promesse e realizzate a spizzichi e bocconi senza avere l’autorevolezza necessaria nei confronti del governo centrale”.

Qualità dell’aria e livelli di inquinamento atmosferico: è su questo tasto che spinge il capogruppo forzista ricordando come Brescia sia scesa al 48° posto in Europa per quanto riguarda le pm2,5 “che sono ben peggiori delle pm10”. A fronte del dato “ricordo alla cittadinanza lo slogan che aveva contraddistinto la campagna elettorale dell’allora candidato primo cittadino: ‘Cambiamo l’aria’. Se un cambiamento c’è stato, l’aria questo sindaco l’ha peggiorata”.

Un altro tasto dolente concerne il capitolo partecipate: “Se vogliamo mettere l’accento sul comportamento dell’amministrazione in merito alla gestione di A2A, allora possiamo parlare di ‘barbarie’”. “Scendere prima del 2.5% per poi modificare i patti parasociali con il Comune di Milano, liberando quel 4%, che rappresentano 150 milioni di euro, cosa significa? Brescia e Milano non venderanno più contemporaneamente, come avveniva in precedenza... Se dai giornali apprendiamo la manifesta volontà della Loggia di vendere il prima possibile questo 4% mentre da Milano non arrivano segnali in tale direzione possiamo ben capire che – dopo aver regalato Asm attraverso la fusione – siamo di fronte all’ennesimo dono fatto ai nostri dirimpettai milanesi”. Margaroli ricorda poi il mancato “sviluppo del polo fieristico” la cui crescita figurava nel programma elettorale di Del Bono: “Ora la Fiera non c’è più e siamo la città più importante dal punto di vista economico del Nord Italia”.

ROMANO GUATTA CALDINI 04 gen 2017 10:43