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Brescia
di LUCA SCARPAT 29 apr 2025 14:16

La corporeità nell’era digitale

Un ciclo di quattro conferenze tenute da altrettanti giovani dottorandi sono il cuore della rassegna “Corpi 2.0 – Percorsi critici per ridefinire la corporeità nell’era digitale”, ospitata a Chiari nell’auditorium della Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi. Da giovedì 15 maggio a venerdì 23 maggio (i quattro appuntamenti avranno inizio alle 21) i temi affrontati dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti SantaGiulia uniscono ancora una volta lo studio e la pratica delle arti dell’Accademia di via Tommaseo (Gruppo Foppa) con la ricchezza storica e culturale della Fondazione di Chiari che ha sede in via Varisco 7/11, luogo deputato ora ad ospitare le quattro conferenze.

Il corso di dottorato di ricerca della durata di tre anni, e frequentato dai quattro studenti che terranno gli incontri di Chiari, offre una formazione specialistica orientata ad un’alta specializzazione in ambito artistico affinando le competenze indispensabili a svolgere l’attivista di artista o di progettista visuale e al tempo stesso questi tre anni sono formativi per poter affrontare impegni teorici e di critica propri del mondo artistico. Il tema di questa rassegna “Corpi 2.0” stimolerà appunto il pensiero e le osservazioni nella relazione tra il corpo come oggi viene proposto classicamente nelle forme dell’arte e l’era digitale che propone, sempre attorno al tema del corpo, infinite variazioni e proposte spesso controverse, poco reali ma dal contenuto certo intrigante e spesso ancora poco conosciuto ed esplorato.

Paolo Sacchini, vicedirettore dell’Accademia di Belle Arti SantaGiulia, ha sottolineato con soddisfazione la continuità della collaborazione con la Fondazione Morcelli di Chiari: “E’ ormai dal 2009 che molti dei nostri studenti nel loro percorso di studio incontrano le capacità e la forza storica e culturale della Fondazione Morcelli – ha detto Paolo Sacchini – e anche in questa occasione queste quattro conferenze confermano la bontà della nostra scelta di un dottorato di ricerca che pone la nostra Accademia tra le prime in Italia per gli enti AFAM  (Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica)”.

Claudio Baroni, Presidente della Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi, ha ancora una volta ricordato il senso di accoglienza della Fondazione di Chiari: “Siamo sempre contenti di reiterare il nostro ruolo culturale di queste collaborazioni – ha sottolineato – e in questo senso la nostra accoglienza permette a molti studenti di utilizzare gli spazi e i luoghi della Fondazione. La nostra Istituzione – ha ancora detto Baroni – nasce dall’entusiasmo e dalla volontà di Stefano Antonio Morcelli, gesuita di origini clarensi, che ha messo a frutto la sua iniziativa oltre due secoli fa (è nata nel 1821) e da quell’iniziativa e con quel nome nascerà poi l’idea di Papa Montini nella creazione dell’Editrice Morcelliana. Assieme a Morcelli, l’avvocato Pietro Bartolomeo Repossi, collezionista di opere d’arte di origini milanesi ma che ha vissuto anche a Chiari, ha completato quell’opera collezionistica e di consultazione che oggi nella Fondazione vive il punto più alto. Nel nostro aiuto alla formazione didattica nelle sue varie forme vorremmo ricordare che negli ultimi anni oltre mille studenti, dalle scuole inferiori all’Università, hanno finalizzato la loro formazione anche col nostro aiuto”.

Quattro, dunque, saranno i giovani ricercatori  che terranno le conferenze del ciclo “Corpi 2.0”: Massimo Tantardini (Coordinatore di Dipartimento di Arti Visive dell’Accademia) assieme a Natalie Zangari – dottoranda, con altri tre colleghi impegnati negli incontri di Chiari – hanno spiegato l’interesse di questi incontri (15 maggio, 16 maggio, 22 maggio, 23 maggio) che affronteranno un tema oggi particolarmente intrigante e spinoso come quello di una tecnologia che si affaccia all’arte per un esito che spesso modifica il tradizionale nostro rapporto naturale con l’arte.

“Il nostro dottorato di ricerca – ha detto Natalie Zangari – ci pone un obiettivo del tutto nuovo: solitamente si studia e si approfondisce un tema già storicamente risolto mentre appunto con questi nuovi temi, tra cui l’evoluzione digitale, il nostro percorso deve necessariamente essere pratico e sensibile alle ultime evoluzione dell’arte che non può certo tirarsi fuori da questi stravolgimenti”.


LUCA SCARPAT 29 apr 2025 14:16