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Brescia
di REDAZIONE 04 feb 2022 08:57

La scudo crociato c'è e guarda al 2023

Veneziano di nascita, ma  bresciano d’adozione, Nicola Zuin, classe 1971, gestore di diversi Caf e pastronati sul territorio, nei giorni scorsi è stato nominato vice segretario politico nazionale della Democrazia Cristiana, la formazione di centro guidata dal segretario Angelo Sandri. Lo scudo crociato c’è e si prepara all’appuntamento elettorale del 2023.

“Durante la partita quirinalizia – afferma Zuin – avevamo indicato ai grandi elettori il nostro candidato, l’immunologo Giulio Filippo Tarro, democristiano, che tanto si è speso nella lotta contro il colera. Era una candidatura di altissimo profilo umano e professionale. Ovviamente il nostro appello non è stato accolto. Erano tutti impegnati nell’imbarazzante scelta che vedeva in campo Berlusconi, Casini e Casellati. E’ stata una lite di quartiere. La scelta per fortuna è caduta su Mattarella, che ricordo essere democristiano”.

E’ ad Angelo Sandri che abbiamo chiesto di ripercorre le vicende che dagli anni Novanta del secolo scorso ad oggi hanno caratterizzato la vita del partito: “Nel 1994 – sottolinea -  non accettammo la decisione degli allora organismi direttivi della Dc. In maniera frettolosa e confusa tentarono di sciogliere il partito. Ci stringemmo allora attorno al presidente Flaminio Piccoli. Lui raccolse le istanze di tutti coloro che non volevano vedere messa in soffitta un’esperienza gloriosa. Da allora iniziò la nostra resistenza, portata avanti soprattutto sul fronte giuridico. Questo sino ad arrivare alla storica sentenza del dicembre 2010 con la quale venne sancito in maniera inoppugnabile che il partito della Democrazia Cristiana non era mai stato sciolto. Ha fatto seguito, nel 2013, a Perugia, il 22° congresso così da concretizzare quanto stabilito dalla sentenza della Corte di cassazione. Statuto alla mano, lo stesso utilizzato negli anni che furono, portiamo avanti le idealità del partito che fu di don Sturzo e Aldo Moro, in piena continuità storica, politica e giuridica”.

Manca poco all’appuntamento elettorale del 2023 e la Democrazia Cristiana sta gettando le basi per affrontare la nuova sfida: “Ci stiamo preparando con molto impegno – afferma Sandri – vogliamo esserci, anche se le difficoltà non sono poche. Purtroppo, oggi,  è come se giocassimo fuori casa, come tutti coloro che amano i principi di una sana democrazia che si fonda sui dettami della Costituzione, da più parti disattesa. Soprattutto se guardiamo all’attuale classe politico parlamentare. Un esempio? Pensiamo alla legge elettorale che viola i più elementari principi di buon senso. Il popolo ha perso la sua sovranità. Gli eletti vengono scelti dalle segreterie dei partiti. L’esatto contrario di ciò che avevano immaginato i padri costituenti”.

Intanto non mancano gli abboccamenti da parte delle altre forze politiche. “Soprattutto a livello locale e in larga parte nel centro sud – sono parole di Zuin – diverse formazioni ci hanno contattato per capire quali fossero i nostri intenti. Non dimentichiamo che una larga fetta della popolazione è ancora di fede democristiana. Gli elettori, quando vedranno che c’è la possibilità di scegliere qualcosa di diverso da quello che è oggi il panorama politico italiano, forniranno riscontri positivi. Da qui l’interesse delle altre forze politiche. Al momento non c’è nulla di ufficiale. Tengo a sottolineare che non ci riconosciamo in nessuna delle attuali forze politiche. Troviamo inutile cercare punti di intesa con Salvini piuttosto che con gli urlatori dell’estrema destra così come con il M5S. Una strategia comune, con altre forze politiche, la vedo complessa, ma non impossibile. Il nostro unico interesse è rappresentare coerentemente la volontà popolare. Non dimentichiamo l’azione capillare dei nostri Caf che va a tutto vantaggio della popolazione”.

Perché oggi c’è bisogno di una reale forza di “centro”? “Semplice – afferma Sandri – storicamente il popolo italiano è sempre stato sostanzialmente moderato, non ama gli estremismi, le forzature e le contrapposizioni. La Democrazia Cristiana, sotto questo aspetto, ha sempre rappresentato una forza moderata che infondeva tranquillità negli elettori. La Dc è sempre stata portatrice di valori sani, progresso e ammodernamento. Non nego che nel partito, negli anni Novanta, non ci fossero degli aspetti poco positivi. E pur vero, però, che chi ha tentato di risolvere la situazione alla Robespierre si è dimostrato ben lontano dagli auspici annunciati. Hanno fatto tanto peggio. Cerchiamo quindi di rivalutare l’esperienza passata facendoci portatori di quanto di buono c’era. Nell’attuale fase storico politica, con una confusione permanente, una presenza lungimirante e operativa, come tante volte è stata espressa dalla Democrazia Cristiana, è necessaria, non tralasciando mai la nostra vocazione centrista”.

REDAZIONE 04 feb 2022 08:57