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Brescia
di VITTORIO BERTONI 08 mar 2017 09:07

La nuova farmacia automatizzata

Presentata in Poliambulanza la nuova farmacia automatizzata, una delle tappe del percorso di innovazione intrapreso dalla Fondazione. La nuova farmacia, frutto del lavoro del Gruppo GPI e della controllata Riedl specializzati nelle soluzioni robotizzate a supporto della filiera logistica del farmaco, è caratterizzata da un innovativo sistema di presa controllato interamente via WiFi

Presentata in Poliambulanza la nuova farmacia automatizzata, una delle tappe del percorso di innovazione intrapreso dalla Fondazione. La nuova farmacia, frutto del lavoro del Gruppo GPI e della controllata Riedl specializzati nelle soluzioni robotizzate a supporto della filiera logistica del farmaco, è caratterizzata da un innovativo sistema di presa controllato interamente via WiFi che permette di ottenere altissime performance nello stoccaggio e nel prelievo selezionato dei prodotti. Il sistema, lungo 20 m, è dimensionato per poter gestire circa 55mila confezioni fra farmaci e dispositivi medici ed ha una produttività che oscilla tra le 400 e le 1.200 confezioni/ora. “La farmacia 4.0 – precisa il direttore generale Alessandro Signorini – consente di migliorare la tracciabilità dell’intero percorso di prescrizione, assegnazione e gestione del farmaco e permette al personale di dedicarsi ad attività a maggiore valore aggiunto”.

La presentazione della nuova farmacia ha dato il via alle iniziative organizzate per celebrare i 20 anni della nuova sede del nosocomio inaugurata in via Bissolati il 1 settembre del 1997. “La Poliambulanza – spiega Enrico Broli, presidente del Consiglio di amministrazione - nasceva dall’intuizione di Madre Eugenia Menni, superiora della Ancelle della Carità che, seguendo lo spirito e il carisma della fondatrice S. Maria Crocifissa di Rosa, aveva capito la necessità di dare vita ad un ospedale rivolto alla assistenza pubblica dei pazienti acuti”. Tale progetto, insieme a quello del primo Hospice italiano inaugurato sempre dalle Ancelle nel 1987, anticipa di fatto quanto si discute a livello regionale sulla necessità di sviluppare una maggiore integrazione tra strutture ospedaliere e territorio. “Sempre più gli ospedali – conclude il presidente – dovranno gestire i pazienti con la loro presa in carico e con una programmazione di cure e assistenza che dovrà seguirli nella loro vita futura, fino ad investire il problema della cronicità dell’assistenza che comporta un grande impiego di risorse umane e finanziarie”.

VITTORIO BERTONI 08 mar 2017 09:07