Qui la ricerca cura la salute mentale
"Ogni giorno dimostriamo che la ricerca serve a curare le persone": Roberta Ghidoni, direttore scientifico dell’IRCCS Fatebenefratelli di Brescia, sintetizza così l’evento scientifico con cui oggi, a Brescia, si è fatto il punto sulla traslazionalità della ricerca nella rete dei servizi per la salute mentale.
Un tema poco compreso persino dal mondo medico, come ha commentato il professor Antonio Vita (Spedali Civili), malgrado ci siano diversi fronti di ricerca su cui si varrebbe la pena di investire, come ha dimostrato lo psichiatra Giovanni De Girolamo. "I problemi della salute mentale sono in grave aumento" ha sottolineato la professoressa Alessandra Minelli evidenziando il ruolo della medicina di precisione e personalizzata. "Una percentuale tra il 30 e il 40 per cento presenta una vera e propria farmacoresistenza. Per questo si deve investire in ricerca".
Gianbattista Tura e Roberta Rossi hanno raccontato come si sia realizzata all’IRCCS Fatebenefratelli una reale traslazionalità nelle terapie psichiatriche ed in particolare in quelle che si concentrano sul Disturbo Borderline di Personalità, ormai da vent anni. Questo filone ha imposto di modificare i percorsi standard e la stessa organizzazione clinica. La sinergia tra clinici e neuroscienziati ha permesso di testare un pacchetto di trattamenti e renderlo un’opzione terapeutica per oltre 200 pazienti in 5 anni, erogato anche da un ambulatorio per psicoterapia individuale.
"Questa è traslazione" ha commentato la psicologa Rossi. Delle ricerche sulla depressione durante la gravidanza ha parlato la biotecnologia Annamaria Cattaneo, mentre il professor Marco Andrea Riva (università di Milano) si è soffermato sul ruolo dei farmaci nel trattamento della depressione
