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Brescia
di VITTORIO BERTONI 09 mag 2024 12:06

L’arte al fianco degli educatori

Il complesso conventuale di San Giuseppe ospita dal 1995 il Museo Diocesano che ha avuto, fin dal suo nascere, il compito di garantire la tutela e la custodia in primo luogo delle opere d’arte la cui conservazione era resa precaria dalla collocazione in edifici ecclesiastici chiusi al culto, fatiscenti o insicuri. Oltre alle collezioni permanenti, poste al primo piano, che si compongono di preziose opere di pittura e di scultura, codici miniati, oreficeria sacra e tessuti di destinazione liturgica dei quali il Museo possiede una delle collezioni più ampie al mondo, vengono ospitate mostre temporanee con artisti contemporanei di rilievo. Molto attivo il settore didattico che propone specifici laboratori per bambini e ragazzi che consentono di avvicinare la realtà museale in modo stimolante e coinvolgente potenziando al contempo la consapevolezza dell’importanza dei beni culturali, della loro valorizzazione e tutela.

Prosegue anche quest’anno – dichiara il direttore, Mauro Salvatore – la proposta del Museo Diocesano per i grest: l’arte si affianca agli educatori perché il “bello” arricchisca la crescita armoniosa dei bambini e dei ragazzi”. Quest’anno il Museo offre due proposte laboratoriali destinate ai gruppi oratoriani delle diverse parrocchie. La prima, avviata lo scorso anno, vuole far scoprire il percorso multisensoriale “Tutto Ha Senso”, che racconta l’arte con tutti i sensi, eccetto la vista. “Si tratta di una nuova modalità d’approccio all’arte – spiega la coordinatrice, Anna Lombardi – che permette di creare dei momenti di riflessione e di emotività condivisi”. Il percorso prevede l’esplorazione tattile di manufatti artistici contenuti nei totem all’interno del Museo, fino ad arrivare ad una stanza al buio che riproduce la bottega del Moretto dove i ragazzi possono attivare tutti i sensi, senza distrazioni del contesto, dal momento che si è quasi completamente in ombra. L’esperienza si conclude in un laboratorio di creta dove ai ragazzi bendati è richiesto di manipolare il materiale per creare qualcosa in totale libertà. La seconda proposta, l’“Hortus Conclusus”, è invece una novità che gioca su cosa rappresentava in origine il chiostro. “Il giardino chiuso o recintato è il tipico giardino medievale nato nei monasteri dove veniva utilizzato per la coltivazione di piante alimentari e medicinali. A quel tempo il chiostro era un luogo di isolamento e preghiera, di approfondimento personale delle proprie concezioni”. La prima parte del percorso necessita di un grande spirito di osservazione e consente di prendere visione degli elementi costitutivi: il grande ciliegio, il pozzo, la meridiana e tutto l’ambiente naturale, in cui la scelta delle piante non è casuale, ma fa riferimento alle ricette del monaco speziale e all’antica farmacia dall’odore medicamentale. Successivamente, nella parte laboratoriale, viene ricreato un piccolo giardino artistico attraverso l’utilizzo di elementi naturali. “Sono momenti di grande libertà creativa – conclude Anna Lombardi – dove chiunque può ritornare ad essere protagonista per collezionare le emozioni e le informazioni ottenute durante le attività svolte. Esperienze che lasciano in tutti i partecipanti spunti di creatività e di riflessione molto forti e interessanti”. Le prenotazioni vanno effettuate alla mail: didattica.museo@diocesi.brescia.it.

VITTORIO BERTONI 09 mag 2024 12:06