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Brescia
di ELISA MENSI 26 feb 2024 07:43

La condizione femminile interroga la comunità

La condizione femminile è sempre più spesso tema di dibattito e discussione. I numeri delle donne vittime di violenza sono in aumento e ci interrogano come uomini e donne. La violenza di genere è, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, uno dei problemi di salute più rilevanti nel mondo. In Italia oggi milioni di donne non hanno un adeguato accesso a esperienze educative di qualità, salute, opportunità economiche e sociali. Questa condizione è il primo passo verso un contesto di esclusione grave. Le donne perdono o devono rinunciare al lavoro quando hanno dei figli a causa dell’inconciliabilità dei tempi di vita e di lavoro; sono in aumento tra le persone senza dimora; una su tre dichiara di essere stata vittima di una forma di violenza fisica, psicologica o verbale. In questo contesto, opera da oltre vent’anni l’Associazione Casa Betel 2000 che è nata per prendersi cura delle donne vittime della tratta e dello sfruttamento. Oggi la sua attività si occupa di diverse situazioni. Nella Comunità di Vita trovano accoglienza donne che si trovano in condizioni di estrema fragilità dovuta a forme di grave emarginazione e disagio psichico; nel Rifugio vengono supportate le donne che fuggono da situazioni di violenza che necessitano di ospitalità e protezione.

L’Associazione Casa Betel 2000 prosegue un percorso animato dal desiderio di cercare le cause e le soluzioni a fenomeni di grave emarginazione e violenza; un percorso non facile che porta con sé una provocazione: “Se è vero che solo personalmente qualcuno è reo del maltrattamento inflitto ad una donna, quali sono le responsabilità storiche, culturali, sociali, ecclesiali dirette e indirette implicate in queste dolorose esistenze?” (don Maurizio Rinaldi). Oggi le attività di Casa Betel continuano nel loro essere “segno” di un cammino dal buio alla luce nella consapevolezza che come comunità siamo tenuti a non lasciare senza voce le donne vittime di abuso, sfruttamento ed emarginazione, ma dobbiamo, invece, continuare a supportarle e chiederci: cosa possiamo fare di più?

ELISA MENSI 26 feb 2024 07:43