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Brescia
di MASSIMO VENTURELLI 18 gen 2022 07:29

L'indagine Cisl sulle politiche attive del lavoro

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Il sindacato di via Altopiano d'Asiago ha inviato ieri un questionario a 615 realtà bresciane impegnate su questo fronte per verificare azioni, proposte e la disponibilità a lavorare in rete

Le stagione delle grandi transizioni che interesserà anch l'Italia porterà con se anche un drastico cambio del mondo del lavoro, con i suoi attori chiamati a processi di formazione e aggiornamento, pena l'esclusione o la marginalità. DI qui l'obbligo di investire in modo molto più efficace, rispetto a un passato anche recente, sulle politiche attive del lavoro. Ma per compiere questo passaggio è necessario uno sforzo condiviso, almeno a Brescia.

Sono questi gli scenari a cui la riferimento l'iniziativa della Cisl provinciale che ieri ha lanciato ufficialmente una indagine su quanto viene fatto nel Bresciano in tema di politiche attive del lavoro, quelle finalizzate al sostegno dell'occupazione. Da via Altipiano d'Asiago è partito nel pomeriggio di ieri un questionario inviato a 615 realtà, tra centri per l'impiego, agenzie per il lavoro, enti formativo, consulenti del lavoro e associazioni di rappresentanza datoriale per colmare quel vuoto di dati e informazioni che in passato ha limitato l'efficacia di azioni messe in campo a sostegno dell'occupazione.

La proposta della Cisl nasce dalla preoccupazione che le risorse che con il Pnrr verranno messe a disposizione delle politiche attive del lavoro (oltre 5 miliardi di euro nel prossimio triennio, con una cospicua percentuald destinata alla Lombardia) possano essere usate in modo più efficace rispetto al passato per sostenere e riqualificare tutti i lavoratori, soprattutto quelli con una scolarizzazione più bassa, a farsi trovare pronti a un mercato del lavoro che, già pesantemente segnato dall'emergenza Covid, sarà stravolto dalla transizione ecologica e digitale. Studi nazionali indicano in 13 milioni i lavoratori potenzialmente destinatari di azioni vecchie e nuove che a livelo centrale (con la misura Gol, Garanzia di occupabilità lavoratori) sia a quello regionale (Dote unica lavoro & co.) sono messe in campo per la riqualificazione e la formazione continua.

L'analisi degli scarsi risultati ottenuti sino ad ora (46mila lavoratori interessati alla formazione su una platea di più di 5,3 milioni di disoccupati "certificati" in Italia al 231 dicemre 2020) ha spjnto la Csl bresciana, che da tempo va affermando la necessità di un lavoro di rete tra tutti i soggetti coinvolti per dare efficacia alle misure e usare al meglio le risorse, a  lanciare così il suo questionario, composto da 25 domande sulle azioni messe in campo, sull'efficacia delle stesse, sulla formazione, su nuovi trend del mercato del lavoro e sull'ipoesi di costituzione di un gruppo provinciale di lavoro.

Il questionario inviato ieri dovrà essere compilato e rispendito alla Cisl entro il prossimo 6 febbraio per dare in modo al sindacato di via Altipiano d'Asiago lo studio e l'analisi delle risposte  I risultati, prima condivisi con i destinatati della proposta,  satanno poi presentati nel corso del congresso della Cisl provinciale in programma nella prima settimana del mese di marzo. 

MASSIMO VENTURELLI 18 gen 2022 07:29