lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
Strasburgo
di REDAZIONE 27 mar 2019 07:55

Nuove tutele per il copyright online

L'Europarlamento di Strasburgo ha approvato, dopo un percorso durato tre anni, la riforma del diritto d'autore in internet che, dopo il sì del consiglio dei ministri europeo, entrerà in vigore entro due anni. La soddisfazione di Luigi Morgano

Il Parlamento europeo ha approvato ieri (348 sì, 274 contrari, 36 astenuti), dopo tre anni di dibattiti, negoziati, riunioni, pressioni lobbistiche, manifestazioni, la riforma del diritto d’autore on line. La riforma Ue, che ora attende un ultimo via libera dal Consiglio dei ministri europei per poi entrare in vigore entro due anni, tutela in internet il copyright di autori, giornalisti, musicisti, fotografi, deisgner, creativi di ogni sorta.

Fino all’ultimo le forze politiche all’Europarlamento si sono trasversalmente divise sulla riforma: a favore una gran parte di Popolari, Socialisti & democratici, Liberali. Contrari – per ragioni anche diverse tra loro – la sinistra, i verdi, i gruppi euroscettici (con il no degli eurodeputati di Lega a Cinque Stelle). Forti e insistenti le pressioni esterne di YouTube, Facebook e Google News, chiamate in causa dal dover riconoscere agli artisti e creativi un equo guadagno per il loro lavoro. La direttiva si impegna ugualmente a garantire – specifica una nota del Parlamento – che internet rimanga uno spazio di libera espressione. Intende poi “aumentare le possibilità dei titolari dei diritti, in particolare musicisti, artisti, interpreti e sceneggiatori ed editori di notizie, di negoziare accordi migliori sulla remunerazione derivata dall’utilizzo delle loro opere presenti sulle piattaforme on line”.

Tali piattaforme saranno direttamente responsabili “dei contenuti caricati sul loro sito, dando automaticamente agli editori di notizie il diritto di negoziare accordi per conto dei giornalisti sulle informazioni utilizzate dagli aggregatori di notizie”. Varie disposizioni “sono specificamente concepite per garantire che internet rimanga uno spazio di libertà di espressione”: era questa – il rischio-censura – una delle obiezioni sollevate dai detrattori della riforma.

Luigi Morgano, europarlamentare bresciano ha parlato, con un post sulla sua pagina Facebook, di “vittoria per la democrazia e il futuro del settore culturale e creativo europeo”. “La direttiva – continua - finalmente chiarisce la responsabilità di quelle piattaforme online che, memorizzando, indicizzando, e quindi sfruttando commercialmente il materiale coperto da copyright, fanno ingenti guadagni col lavoro altrui”. “Nonostante l’incredibile pressione esercitata da una vera e propria campagna di disinformazione, soprattutto da parte dei giganti del web- conclude Morgano che delle nuova normativa per la tutela del diritto d’autore online ha fatto una delle sue battaglie all’Europarlamento - oggi l’Europa può festeggiare un importante traguardo nella tutela e promozione del diritto d’autore e dell’intero settore culturale e creativo.

L’eurodeputato tedesco Axel Voss, relatore generale del provvedimento, spiega: “L’accordo è un passo importante per correggere una situazione che ha permesso a poche aziende di guadagnare ingenti somme di denaro senza remunerare adeguatamente le migliaia di creativi e giornalisti da cui dipendono”. Occorre fra l’altro ricordare che la normativa finora vigente sul diritto d’autore risaliva al 2000, quando internet era agli albori. Allo stesso tempo, dice Voss, l’accordo “contiene numerose disposizioni per garantire che internet sia uno spazio di libera espressione. Tali disposizioni non erano di per sé necessarie, perché la direttiva non creerà nuovi diritti per i titolari. Tuttavia, abbiamo ascoltato le preoccupazioni sollevate e abbiamo scelto di garantire doppiamente la libertà di espressione. Meme, gif, snippet sono ora più che mai protetti”.

Il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ha sostenuto tale normativa, e ora commenta: “Il Parlamento ha dimostrato la sua determinazione a proteggere e valorizzare l’inestimabile patrimonio di cultura e creatività europei. La nostra Unione potrà così beneficiare di regole moderne ed eque per la tutela dei diritti d’autore per il più grande mercato digitale al mondo”. “Le industrie culturali e creative sono uno dei settori più dinamici dell’economia europea, da cui dipende il 9% del Pil e 12 milioni di posti di lavoro. Senza norme adeguate per proteggere i contenuti europei e garantire un’adeguata remunerazione per il loro utilizzo online, molti di questi posti sarebbero stati a rischio, così come l’indotto”.

Il Parlamento ha scelto di mettere fine, sempre secondo Tajani, “all’attuale far west digitale, stabilendo regole moderne e al passo con lo sviluppo delle tecnologie”.

Tali regole “permetteranno di proteggere efficacemente i nostri autori, giornalisti, designer, e tutti gli artisti europei, dai musicisti ai commediografi, dagli scrittori agli stilisti”. Fino ad oggi, sostiene Tajani, “i giganti del web hanno potuto beneficiare dei contenuti creati in Europa pagando tasse irrisorie, trasferendo ingenti guadagni negli Usa o in Cina. Con questa direttiva abbiamo riportato equità e fatto chiarezza, sottoponendo i giganti del web a regole analoghe a quelle a cui devono sottostare tutti gli altri attori economici”. Il presidente aggiunge: “Con questa riforma assicuriamo una vera libertà di stampa e contrastiamo il fenomeno sempre più diffuso delle fake news, salvaguardando l’indipendenza e la qualità dei media, essenziali per una robusta democrazia”.


REDAZIONE 27 mar 2019 07:55