Maddalena, il bosco dell’arte: nuove installazioni
L’Associazione Artisti Bresciani inaugura, martedì 28 ottobre, le nuove installazioni realizzate nell’ambito del progetto “Maddalena, il bosco dell’arte”, presso l'area dopo la sbarra del sentiero che, partendo all’altezza del capolinea del bus, porta in Maddalena. Il progetto Maddalena, il bosco dell’arte, a cura dell’Associazione Artisti Bresciani con la direzione artistica di Massimiliano Rosa, si colloca lungo uno dei tratti de “La via delle sorelle, un cammino di 130 chilometri, a tappe, nato in occasione di “Bergamo e Brescia, Capitale della cultura 2023” e mira a promuovere un dialogo continuo tra arte, uomo e ambiente, valorizzando la montagna della Maddalena come spazio di incontro e contemplazione. L'iniziativa pluriennale è stata resa possibile grazie al Patto di Collaborazione tra AAB e Comune di Brescia – Settore Verde, Parchi e Reticolo Idrico – Parco delle Colline, accordo sottoscritto il 28 aprile 2023. Ha visto la luce, grazie inoltre al sostegno economico di mecenati come Fondazione Asm, Feralpi Group, Cauto-Rete di cooperative e Cooperativa Centoraggi. L’inaugurazione sarà l’occasione per compiere una passeggiata nel bosco alla scoperta delle nuove opere 2024 - 2025, opere di land art che arricchiscono il percorso naturalistico e artistico, nato nel 2023.
Uno sguardo alle tre nuove installazioni
“Il Custode” (nella foto) di Matteo Cretti si presenta come un leone imponente, collocato all’inizio del sentiero che unisce la montagna della Maddalena alla città. Questo leone non è solo una figura decorativa, ma una presenza vigile e simbolica: assume il ruolo di guardiano del percorso, vigilando sul passaggio dei visitatori e suggerendo un momento di introduzione rituale al cammino d’arte. La scelta del leone è significativa anche per il legame col territorio: Brescia è storicamente nota come la “Leonessa d’Italia”, appellativo che richiama coraggio, identità e spirito di resistenza. In questo senso, l’opera intreccia memoria cittadina, simbolismo e ambiente.
“Climax” di Mina Gechi e Laura Battesini prende la forma di uno struzzo, animale con una simbologia spesso legata all’atteggiamento di chi preferisce non vedere un problema, a ignorare minacce percepite, confidando che qualcun altro possa intervenire. In questo contesto, l’opera ci richiama all’attenzione nei confronti della crisi climatica: il crescendo di eventi estremi è un “climax” ambientale, un punto di svolta che non può più essere ignorato o rimandato. Il termine climax richiama sia la tensione narrativa che una progressione ecologica: la crisi ambientale si aggrava con urgenza crescente, imponendo un cambiamento deciso verso la sostenibilità.
“Recompesed tree” di Jan Langer e Markus Gasser: l’opera crea un dialogo poetico tra l’uomo e la natura, invitando chi la osserva a confrontarsi con la vulnerabilità degli ecosistemi. Attraverso l’uso di piccoli frammenti di rami di abete rosso e abete bianco, disposti con cura e combinati per formare nuove “cortecce”, gli alberi assumono una forma ibrida: un tempo vivi, ora ricomposti, essi simboleggiano resilienza, decadenza, rinascita e memoria. L’installazione stimola riflessioni sul rapporto tra causa ed effetto delle azioni umane sull’ambiente, suggerendo che anche ciò che appare spezzato può trovare nuove forme di vita se curato con consapevolezza.
Il percorso inaugurale partirà dal capolinea del bus di San Gottardo, oltre la sbarra situata nei pressi dell’opera “Custode”, con una breve cerimonia. Seguirà una camminata fino all’opera “Climax, e poi un secondo tratto, più lungo, per raggiungere “Recompesed tree”.
Per arrivare alla sbarra (oltre la quale si incontrano le tre installazioni) si può lasciare l’auto all’inizio del sentiero che prende avvio all’altezza del capolinea del bus e camminare per 5 – 10 minuti per raggiungere la installazione Il Custode - leone; è possibile anche arrivare alla sbarra con l’auto. La tappa successiva (Climax – struzzo) comporta una camminata di 3 – 5 minuti; per giungere alla terza installazione Recomposed tree) il percorso è un po’ più lungo, ma il sentiero è sempre agevole e facile. Per chi avesse difficoltà motorie è possibile seguire il percorso in auto.