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Brescia
di M. VENTURELLI 08 mag 2015 00:00

Un Festival per fare di Brescia una comunità

Si terrà dal 31 maggio al 5 giugno il Festival della Comunità, momento culmine del primo anno del progetto Corpus Hominis. Sei giorni che avranno per filo conduttore le opere di misericordia corporale. Intorno alla Processione del Corpus Domini si snoderanno convegni, mostre e spettacoli: apertura con la Festa dei Popoli, chiusura con la Notte nel Sacro

Il Festival della Comunità sarà il punto nevralgico del primo anno di Corpus Hominis, il progetto triennale per la creazione di un sistema culturale nella città di Brescia e che ha nella processione del Corpus Domini il suo naturale punto di riferimento, perché sin dalla sua istituzione, più 750 anni fa, è stato il momento in cui la comunità, nelle sue diverse componenti, si ritrovava come un corpo unico, unito.

Nei giorni scorsi, con il cammino di avvicinamento nelle zone pastorali della città ancora in corso, è stato presentato il composito programma de “Il corpo della Comunità” (questo il titolo del Festival): sei giornate che vanno dal 31 maggio al 5 giugno prossimo, ricche di iniziative che animeranno diversi luoghi e spazi significativi della città.

Comunità, prossimità, responsabilità saranno le tre grandi parole intorno alle quali ruoterà idealmente l’intero festival. Parole che rimandano anche alla misercordia e, con questa, a quel “dare da mangiare agli affamati”; “dar da bere agli assetati”; “vestire gli ignudi”, “accogliere i pellegrini”; “visitare gli infermi”, “visitare i carcerati” e “seppellire i morti”, opere che sono il tema guida di questo primo anno di Corpus Hominis. A dare senso e contenuto a queste parole e, più in generale, al tema della misericordia saranno alcuni appuntamenti chiave del Festival: la meditazione teatrale “Opere di Misericordia” di Lucilla Giagnoni, prevista per la serata del 31 maggio in piazza Loggia, l’incontro “Quale uomo per quale comunità” con la partecipazione di mons. Domenico Pompili, sottosegretario della Cei, che nel pomeriggio del 1°giugno in Duomo Vecchio anticiperà alcuni dei temi del convegno ecclesiale (“In Gesù Cristo, il nuovo umanesimo”) in programma a Firenze dal 9 al 13 novembre prossimo che rimandano al progetto Corpus Hominis, l’incontro con i registi Gianluca e Massimiliano De Serio, nell’auditorium Capretti il pomeriggio del 2 giugno con la proiezione del loro film (dal taglio estremamente laico) “Sette opere di misericordia”.

Il Festival della Comunità, che vivrà poi altri tre importanti momenti come la Festa dei Popoli, che il 31 maggio metterà al centro il dialogo interreligioso e il confronto tra persone provenienti da diversi territori che oggi sono parte viva della città; la festa del Corpus Domini del 5 giugno, focus ideale dell’intero progetto Corpus Hominis, a cui guardare per restituire forza ai legami e alle relazioni all’interno del corpo della città, e ancora, il 5 giugno la Notte del Sacro che, come per le precedenti edizioni, sfrutterà la musica, il teatro e la danza per promuovere il patrimonio artistico delle chiese del centro storico di Brescia.
Ma quelli del Festival saranno anche giorni per raccontare come quella misericordia che ispira le sette opere corporali trovi oggi declinazione concreta e sempre attuale (perché capace di rispondere a bisogni sempre nuovi) nell’attività di tante realtà della città.

Le sette opere saranno presentate anche attraverso altrettanti eventi caratterizzati dalla varietà e dall’efficacia dei linguaggi utilizzati: talk show, spettacoli teatrali, flash mob, feste, incontri…
Il tutto per raccontare, come previsto nel progetto Corpus Hominis, la costruzione del corpo della città che è spesso ferito. Le ferite vanno conosciute, sanate. Attorno ad esse la comunità che vive nella città può trovare la strada per un impegno comune. Si fa vicina e si prende responsabilmente in carico i bisogni dei suoi membri.

Il corpo ferito della città scandalizza, scuote, esige risposte. Curare il corpo sociale è un’esigenza imprescindibile e chiama in causa tutti.
Durante il Festival questo messaggio sarà amplificato dalla presenza di numerosi artisti. Tra i principali si possono citare: Alessio Boni, Amanda Sandrelli, Daniela Dessì, Raul Gabriel, Ermanno Nardi e i già citati Lucilla Giagnoni e i registi Gianluca e Massimiliano De Serio. Come tutte le rassegne importanti, anche il Festival della Comunità avrà una sua anteprima, all’insegna dell’arte.

Prima di domenica 31 maggio saranno infatti inaugurate tre mostre rientranti nel cartellone dell’evento. La prima esposizione – “Cammino d’arte pasquale. Opere dalla Collezione Paolo VI Arte contemporanea” – è già in corso nelle chiese del Centro storico. Venerdì 23 maggio sarà inaugurata al Museo Diocesano “Il corpo celeste. Vittorio Trainini e Oscar Di Prata nella bottega Poisa: i grandi apparati eucaristici”. Infine martedì 26 maggio sarà inaugurata al Centro Pastorale Paolo VI “Le opere di misericordia corporali. Concorso disegni dei bambini della scuola primaria”.
Impossibile, per ragioni di spazio, citare nel dettaglio le numerose iniziative messe nel programma dell’edizione 2015 del “Festival della Comunità” (24 enti in campo tra partner del progetto, aderenti e patrocinanti, 36 eventi complessivi tra mostre, spettacoli e convegni, 70 realtà coinvolte nell’organizzazione).

Più efficace ricordare, in conclusione, che i sei giorni che vanno dal 31 maggio al 5 giugno prossimo ruoteranno ai tre grandi momenti: la Festa dei Popoli, la solennità del Corpus Domini e la Notte del Sacro), cinque restituzioni delle azioni intraprese durante il tempo del processo, sette appuntamenti che declineranno sul piano artistico le sette opere di misericordia corporale (dare da mangiare agli affamati; dare da bere agli assetati; vestire gli ignudi; alloggiare i pellegrini; visitare gli infermi; visitare i carcerati; seppellire i morti) e tanto altro ancora.
M. VENTURELLI 08 mag 2015 00:00