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Rieti
di GIANNI BORSA 03 lug 2022 07:36

Mons. Pompili vescovo di Verona

In una cattedrale di Santa Maria gremita e in coincidenza con il bollettino ufficiale della Santa Sede, mons. Domenico Pompili, sabato 2 luglio, ha parlato alla Chiesa di Rieti, annunciando la sua nuova nomina come vescovo di Verona. “La lettera del Nunzio porta la data del 20 giugno. Quel giorno sono stato chiamato a Roma. Ed informato che il Papa mi nominava vescovo di Verona. Avevo in questi anni avuto sentore di qualche spostamento, ma poi tutto era sempre rientrato. Consideravo che così sarebbe stato ancora a lungo”. “Oggi, anzi da qualche giorno, sono dentro una tempesta emotiva, sopraffatto dalle tantissime persone che mi hanno svelato il loro affetto e la loro amicizia. Non che non avvertissi prima questa energia fatta di vicinanza e di simpatia, ma era come dissolta nel quotidiano andirivieni e non ci si faceva caso. In queste ore, vinte le inibizioni e la riservatezza, è venuto alla luce un legame forte, tenace che mi toglie il respiro”.

Mons. Pompili ha aggiunto: “Se avessi scelto non sarei andato a finire così lontano da qui, dalla mia terra, dai miei genitori. Ma so che la ‘chiamata’ è sempre una novità che non si può preventivare. Nel Vangelo di oggi sono riportate queste parole: ‘Né si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si spande e gli otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l’uno e gli altri si conservano’. La novità è soltanto Gesù Cristo che da questa cattedrale dove sono stato ordinato vescovo ho annunciato in questi sette intensi anni. È soltanto Gesù la novità che fa saltare il banco delle consuetudini, dei pregiudizi, delle ovvietà”.

"Si dice solitamente che a Rieti non succede mai niente. È successo di tutto in questi sette intensissimi anni: terremoto, pandemia, alluvione, crisi economica e sociale. E siamo stati insieme. Fides significa legame che per quanto invisibile è indistruttibile. Non mi viene da pensare che si allenterà o si distruggerà, ma si affinerà e si approfondirà. Questo è il mio augurio. Non senza aver detto grazie a tutti. E scusa a chi posso aver contristato”.

Infine: “Non scappo di notte. Perciò avremo tutto il tempo di stare insieme fino all’inizio del ministero a Verona. Verosimilmente in settembre. Intanto pregate voi per me e io per voi, così quel che è stato seminato porti frutto, sotto la guida di un altro pastore. Per fortuna il pastore buono delle pecore che è Gesù non passa né cambia”.

GIANNI BORSA 03 lug 2022 07:36