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Roma
di REDAZIONE 09 apr 2024 07:40

Italia: adulti poco attenti alla formazione

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L'Istat ha presentato un apposito report relativo alla partecipazione delle persone tra i 25 e i 64 anni ad attività di istruzione e formazione

Nel 2022, poco più di un terzo degli individui tra i 25 e i 64 anni ha partecipato ad attività di istruzione e formazione. Il tasso di partecipazione italiano è più basso di quello medio europeo di quasi 11 punti percentuali. Lo comunica l'Istat nel report “La formazione degli adulti anno 2022” presentato nei giorni scorsi

Sono il 31% i 18-24enni che non partecipano ad alcun percorso di istruzione o formazione, contro il 20,2% della media europea. Manca, spiega l'Istituto, una motivazione forte alla partecipazione: quasi l'80% dei 25-64enni che non si formano non ha interesse a farlo e per gli altri sono spesso i costi elevati a frenare la partecipazione (nel 23,7% dei casi contro il 13,7% della media Ue27).

In dettaglio, è del 35,7% (il 37% degli uomini, il 34,5% delle donne) il tasso di partecipazione dei 25-64 anni alle attività formative formali e non formali, quasi 11 punti inferiore a quello medio europeo. Un dato che sale al 74% per quanto riguarda i 25-64enni laureati, occupati in professioni a elevata qualifica. Sono invece il 17,2% le donne che non si formano a causa di impegni familiari, a fronte del 6,7% degli uomini.

Il confronto internazionale, come già detto, mostra come l’Italia sia in ritardo rispetto ai principali Paesi Ue: tra gli adulti di 25-64 anni, il tasso di partecipazione alle attività di formazione (formali o non formali) è pari a 35,7% (quasi 11 punti percentuali sotto il valore medio europeo) e colloca il nostro Paese al 21° posto nel ranking Ue27. Sono dunque lontani gli obiettivi del Consiglio europeo per il 2025iv che, per i 25-64enni, fissano un minimo per il tasso di partecipazione alle attività di istruzione e formazione pari al 47%. La stessa evidenza si osserva se si scende nel dettaglio delle attività formali (vi partecipa il 4% della popolazione di 25-64 anni, contro il 6,3% in media europea) e non formali (34,1% e 44,0%). Anche il numero di ore dedicate complessivamente alla formazione è più basso in Italia rispetto alla media dei 27 Paesi Ue (133 e 144 rispettivamente), per effetto del minor numero di ore mediamente dedicate all’istruzione formale (405 rispetto a 512).

La partecipazione degli adulti a percorsi di istruzione e formazione risulta, si legge ancora nel report Istat, molto legata alle caratteristiche socio-demografiche come l’età, il livello di istruzione, il background familiare, la condizione occupazionale e professionale. L’età, in particolare, gioca un ruolo determinante poiché la partecipazione alle attività di apprendimento – sia formali sia non formali – mostra un andamento decisamente decrescente con il passare degli anni. Le attività di apprendimento formali, infatti, risultano pressoché nulle dopo i 35 anni (in Italia solo l’1,3% degli ultra-trentacinquenni segue un corso formale) e anche quelle non formali si riducono drasticamente in coincidenza con l’uscita dal mercato del lavoro: meno di un terzo della popolazione tra i 35 e i 64 anni residente in Italia partecipa ad attività di apprendimento non formale, quota che scende a meno di un decimo tra i 65-74enni. Tale andamento si osserva anche negli altri Paesi europei, sebbene su livelli e con dinamiche di decrescita differenti: l’Italia già nelle età giovanili (tra i 18 e i 24 anni) mostra un tasso di partecipazione in attività formali (49,0% nel 2022) di 15,3 punti percentuali inferiore a quello medio europeo (con la Germania il gap sale a 27 punti) e anche il tasso di partecipazione ad attività non formali (42,2%) è inferiore a quello europeo di 5,4 punti (di 17,3 punti a quello tedesco). Per le attività formali, il gap si riduce con l’aumentare dell’età (si stabilizza a 2,4 punti fino ai 54 anni, per scendere poi a 0,8); al contrario per quelle non formali, il gap arriva a 10,9 punti tra i 35-54enni che, nel nostro Paese, solo in 35 casi su 100 partecipano ad attività formative. In Italia il 10,2% dei giovani tra i 18 e i 24 anni, nel 2022, non è più inserito in un percorso formativo pur avendo raggiunto al più un titolo secondario di I grado.

REDAZIONE 09 apr 2024 07:40