Accogli come vorresti essere accolto

Accogliere è complicato. Ed è ancora più difficile se non si registra un’ampia collaborazione tra gli enti locali che, poi, concretamente si ritrovano a gestire i flussi di migranti. Il fenomeno della mobilità umana non si può arrestare, si può solo regolamentare, anche se spesso il legislatore, per rispondere ad alcune preoccupazioni, inserisce ostacoli quasi insormontabili per chi, nel Terzo Settore, lavora in questo ambito. C’è un dato di umanità da recuperare. Gli italiani, storicamente popolo di migranti, devono farsi carico di chi arriva, di chi scappa dai conflitti, dai soprusi o dalle carestie. E di chi scappa perché semplicemente desidera un futuro migliore. C’è anche un dato “utilitaristico”: le persone di origine straniera sono fondamentali per la crescita della nostra Provincia. Lo attesta anche la ricerca condotta dal Centro Studi di Confindustria Brescia con l’Osservatorio per il Territorio dell’Università Cattolica del Sacro Cuore: senza immigrati, il Pil bresciano crolla. Al di là delle norme, c’è un impegno educativo a cui far fronte. Non possiamo far finta di nulla. Se guardiamo al nostro territorio, la terza generazione è ormai un dato di fatto. La convivenza non è sempre facile, specie nell’età dei preadolescenti e degli adolescenti. Le maggiori tensioni si registrano nella città capoluogo. Sport e scuola sono gli ambiti in cui investire. Da questo punto di vista, è bello constatare che il concorso scolastico “Accogli come vorresti essere accolto”, giunto quest’anno alla terza edizione, continua a riscuotere grande interesse tra gli istituti bresciani. Sono stati, infatti, coinvolti 908 alunni di 47 classi, appartenenti a 20 scuole secondarie di primo e secondo grado, distribuite su gran parte del territorio provinciale: da Ponte di Legno a Remedello, da Palazzolo a Desenzano, oltre a diverse scuole della città. Ripartire dalle idee e dalle rappresentazioni dei ragazzi aiuta ad abbattere i pregiudizi (politici e culturali) che ancora abitano nei nostri quartieri. Non abbiamo altre scelte a disposizione.
(Foto Facebook Confindustria)
