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Brescia
di GIANMARIA FRUSCA 15 feb 2024 21:22

Le parole di pace volano nella base militare

Tu sei don Bosco amico nostro, amico della gioventù, amico di chi amore e speranza non ha più suona una sgangherata cassa audio di un oratorio della periferia della città… Le mani di piccoli e grandi si aprono per lasciar volare nel cielo azzurro, che sa di primavera, palloncini colorati (biodegradabili!) con messaggi di pace scritti con la semplicità e purezza dei bambini. Gli sguardi, ma soprattutto i cuori, si alzano mentre quella nuvola di speranza e gioia si allontana portata dal vento chissà dove…per quali vie e quali avventure, nessuno lo sa. La curiosità per la sorte di quelle parole regalate al cielo si spegne presto tra le preoccupazioni e gli impegni di ogni giorno. Anche il desiderio della pace, a volte, si abitua così tanto alle guerre mondiali e familiari che sembra nascondersi. Chi più, chi meno, ci siamo dimenticati dei palloncini.

Eppure la sera del mercoledì delle ceneri dopo che sulla testa si è posata la cenere e ci è stato annunciato Convertiti e credi al Vangelo un semplice messaggio risveglia il ricordo. "Buongiorno, ho ritrovato uno dei vostri biglietti lanciati in occasione della festa di San Giovanni Bosco. Casualità vuole che io l’abbia trovato all’interno della base militare di Ghedi". E, aggiungiamo noi, la persona in questione conosce anche la figura di San Giovanni Bosco.

In allegato c'era la foto del piccolo biglietto del colore della speranza su cui sorrisi, fiori e cuori si fanno parole semplici: "La mia famiglia sia sempre in pace".

La Provvidenza è fatta così, ti sorprende. Lì dove il rombo degli aerei militari suona come la colonna sonora di sempre nuove guerre, si posa, con delicatezza, una parola di pace, quasi condotta dalle mani amorevoli di don Bosco.

Tra gli Hangar e le camionette, tra sirene ed esercitazioni, che in tante parti del mondo non sono prove tattiche ma terribile realtà, rimane un pezzo di speranza che può, per chi vuole, ribaltare le sorti, cambiare le vite.

Non sapremo mai chi l’ha trovato e che fine hanno fatto tutti gli altri biglietti, forse in territori di guerra, forse nei giardini delle periferie segnate dalla violenza, forse sui balconi di case dove risuonano grida di rabbia e lacrime di dolore, chissà, ma le parole scritte da due amici che raggiungono una base militare restano un regalo della Provvidenza a ricordarci che il desiderio di pace non si ferma davanti a nulla e nulla può spegnerlo perché ha la forza di un bambino, la forza del futuro nelle mani di chi ama!

GIANMARIA FRUSCA 15 feb 2024 21:22