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Roma
di REDAZIONE 19 apr 2018 07:57

Custodiamo la vita del piccolo Alfie

Questo l'appello lanciato ieri mattina da papa Francesco al termine dell'udienza generale in piazza San Pietro a favore del bambino inglese di 23 mesi affetto da malattia neurodegenerativa. In Santa Marta l'incontro con il padre

Thomas Evans, papà del piccolo Alfie, il bambino inglese di 23 mesi affetto da malattia neurodegenerativa, di cui non si conosce la causa, ha incontrato ieri papa Francesco in Santa Marta prima dell’udienza generale in Piazza San Pietro. Sul profilo social del giovane papà, un paio di scatti, che documentano l’incontro. E un commento: “Alfie faremo qualsiasi cosa per te. Tu non stai morendo e perciò non permetteremo che ti tolgano la vita. Santità, salvi il nostro figlio". Dopo l’incontro privato, Thomas Evans ha assistito all’udienza in Piazza San Pietro. “Il Papa ci ha chiesto: portatelo qui!”, ha riferito a un gruppo di giornalisti in piazza San Pietro il padre del piccolo Alfie Evans, per il quale Francesco ha chiesto anche ieri, ai 17mila fedeli presenti all’udienza generale, di pregare.

“Ho detto al Papa – ha riferito ancora Thomas Evans – che nessuno nel mondo, nessun dottore, nessun ospedale ha il potere di prendere la vita di mio figlio: soltanto Dio può farlo, e il Papa si è dichiarato d’accordo con me”, come poi ha detto al termine dell’udienza.

“Noi vogliamo venire qui, vogliamo che Alfie sia trasportato in Italia dove tutti gli vogliono bene”, ha riferito il padre di Alfie assicurando che suo figlio “non sta per morire, è molto stabile, è pronto per volare in Vaticano dove la gente, i dottori e l’ospedale lo vogliono”. Il riferimento indiretto è all’ospedale Bambino Gesù, che – come era avvenuto anche nel caso di Charlie Gard – ha inviato una sua équipe a settembre in Inghilterra per visitare il piccolo, dichiarando la sua disponibilità ad ospitarlo nelle sue strutture per accompagnarlo in questa fase della sua vita. “Il Papa ci ha suggerito di cominciare a chiedere l’asilo, e lui stesso si è preso questo impegno, ha cominciato ad agire in questo senso”, ha dichiarato Thomas: “Alfie è un figlio di Dio, e come tutti i figli di Dio, se deve morire, morirà nei tempi che Dio ha previsto per lui”. “Voglio ringraziare ancora una volta Papa Francesco perché ci ha aperto le porte”, ha aggiunto Thomas, descrivendo l’emozione che c’era nei suoi occhi durante il loro incontro odierno.

“Siamo convinti che tutti coloro che stanno prendendo decisioni determinanti sul caso di Alfie Evans agiscono con onestà e per il bene di Alfie secondo coscienza”. È quanto scrivono, invece, i Vescovi inglesi in un comunicato diffuso dalla Conferenza episcopale subito dopo l’incontro che Papa Francesco ha avuto a Roma con Thomas Evans.

“I nostri cuori vanno ai genitori di Alfie Evans – affermano i Vescovi inglesi – e le nostre preghiere sono per lui e per coloro che cercano di fare tutto il possibile per prendersi cura di loro figlio”. I vescovi difendono l’operato dell’ospedale dove è ricoverato il bambino: “La professionalità e la cura dei bambini gravemente malati mostrati all’ospedale Alder Hey devono essere riconosciuti e affermati. Siamo certi che le critiche pubbliche riportate di recente sul loro lavoro sono infondate e lo sappiamo grazie alla assistenza offerta tramite la nostra cappellania allo staff e alla famiglia”.

I Vescovi, nel comunicato, parlano anche dell’offerta proposta – come nel caso dell’altro bimbo inglese Charlie Gard – dall’ospedale Bambino Gesù di Roma di prendersi cura di Alfie Evans. “Spetta all’ospedale presentarsi alle corti britanniche, dove vengono prese decisioni cruciali in caso di conflitto di opinione, valutando le ragioni mediche per un’eccezione da fare in questo tragico caso”. E concludono: “Con il Santo Padre, preghiamo che, con amore e realismo, tutto sarà fatto per accompagnare Alfie e i suoi genitori nella loro profonda sofferenza”.

REDAZIONE 19 apr 2018 07:57