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Roma
di GIORGIO BARTOLOTTA 24 lug 2020 08:01

Enrico e il grest del Papa

Enrico Zanardelli, un ragazzo di Camignone che ha da poco aperto partita Iva come videomaker e che, da circa 15 anni, ogni estate si rende disponibile come animatore, oltre ad aver avuto esperienze di educatore nell’Azione Cattolica dei Ragazzi, è stato chiamato per quattro settimane dal salesiano don Franco Fontana, responsabile del Grest promosso per la prima volta da Papa Francesco, in Vaticano. Enrico è venuto a sapere che a Roma cercavano un ragazzo con esperienze animatoriali e capace di suonare la chitarra; quasi per gioco, ha inviato il curriculum, senza troppe aspettative. Il 30 giugno è partito per Roma e, dopo 3 giorni di formazione insieme agli altri animatori (tutti giovanissimi, dai 18 ai 22 anni, e quasi tutti romani, tranne Enrico e un altro ragazzo di Milano), ha cominciato la sua esperienza. Il suo compito principale è prettamente tecnico: organizza la musica, ogni tanto suona, controlla i microfoni e, ogni venerdì, mostra ai ragazzi un video riassuntivo del percorso settimanale, montando musiche, foto e riprese sia sue che degli altri animatori: in questo modo coniuga il suo lavoro con questa particolare esperienza, rendendo entusiasti anche i bambini che lo circondano. Il Grest si svolge nella sala Paolo VI, dove si trovano un biliardino e un tavolo da ping-pong, e in una zona all’aperto per fare giochi come tennis, calcio, basket, pallavolo, ma anche nuotare in piscine installate appositamente o divertirsi sui gonfiabili. Partecipano 120 bambini figli dei dipendenti del Vaticano. Si inizia la mattina alle 7.30 con l’accoglienza, qualche gioco libero e balli d’animazione, il cui responsabile è proprio Enrico; alle 9 viene offerta la colazione, per poi raccogliersi in un momento di preghiera presieduto dal coadiutore salesiano Paolo; la mattina prosegue con i giochi, alternando i ragazzi più grandi ai bambini più piccoli. Prima del pranzo servito da un catering, una volta a settimana viene organizzato un evento particolare, come lo schiuma-party o i gonfiabili ad acqua. Nel pomeriggio viene letta la Parola del giorno sulle Beatitudini e gli animatori recitano una scenetta che introduce quotidianamente la tematica; tutto è legato al titolo del Grest “Vita da campioni”, su cui si ragiona con qualche attività formativa insieme ai ragazzi. Dopo la merenda delle 17, che consiste spesso in un gelato della Motta, sponsor del Grest, i bambini iniziano ad uscire scaglionati, per rispettare le norme Covid. “L’esperienza più bella” dice Enrico “è senza dubbio quando qualche giorno fa abbiamo incontrato Papa Francesco, che ha detto a noi animatori: ‘Quello che state facendo non è lavoro, è poesia’ ”.

GIORGIO BARTOLOTTA 24 lug 2020 08:01