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Milano
di REDAZIONE ONLINE 20 mag 2015 00:00

Bicicletta: i numeri sulla mortalità

In Lombardia quasi una persona a settimana muore in un incidente in bicicletta

Nel 2013, in Lombardia, 49 persone sono decedute a causa di incidenti in bicicletta. Quasi uno alla settimana. E ancora, a fronte dello stesso numero di spostamenti, la mortalità causata dalle due ruote è di 6 volte superiore a quella in auto. I sinistri in bici si concentrano nelle città (90 per cento del totale) e la causa non è quasi mai legata al comportamento del ciclista. Le persone più esposte sono i bambini sotto i 14 anni (10 per cento dei morti e 13 dei feriti) e gli anziani oltre i 65 anni (41 per cento dei morti). Queste le considerazioni principali emerse dallo studio effettuato dal Centro monitoraggio regionale sull'incidentalità di ciclisti e pedoni, i cui risultati sono stati pubblicati in occasione della settimana mondiale della sicurezza stradale delle Nazioni Unite.

In particolare, in base ai dati più recenti a disposizione, l'analisi dell'incidentalità relativa ai ciclisti in Lombardia nel 2013 ha registrato 4.613 incidenti, con 49 morti e 4.549 feriti (12 in media ogni giorno). Rispetto al 2012, il numero di incidenti è sceso del 2,6 per cento, valore inferiore alla media di diminuzione dell'incidentalità generale (-4,5), quello dei morti è sceso del 20,9 (rispetto a -25,3 a livello complessivo regionale).

"I quaderni pubblicati sul sito della Regione Lombardia - ha detto l'assessore regionale alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione Simona Bordonali, che ha promosso l'iniziativa - vogliono essere uno spunto di riflessione per le Istituzioni e per gli utenti della strada. Non abbiamo analizzato solo l'incidentalità dei ciclisti, ma anche quella dei pedoni. I pedoni hanno rappresentato il 16 per cento della totalità dei decessi e più dell'8 dei feriti nel 2013 in Lombardia. Questi numeri sono e saranno presi in considerazione per decidere la strategia amministrativa da adottare".

La Regione, nel frattempo, si è già mossa e nei mesi scorsi ha promosso un bando da 3 milioni di euro per cofinanziare progetti di natura infrastrutturale, ma anche iniziative mirate all'educazione stradale nelle scuole e interventi volti alla sensibilizzazione nei confronti degli utenti della strada. "Investire in educazione stradale e in infrastrutture - ha concluso Bordonali - è il modo migliore per ridurre l'incidentalità e promuovere una nuova cultura di sicurezza. I morti sulla strada stanno diminuendo, ma è chiaro che, finché piangeremo la perdita di vite umane, ci faremo promotori di politiche finalizzate alla riduzione del fenomeno".
REDAZIONE ONLINE 20 mag 2015 00:00