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Roma
di REDAZIONE 09 feb 2021 08:05

Governo: l'agenda di Draghi

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Proseguono le consultazione del premier incaricato che dovrebbe tornare da Mattarella nella giornata di giovedì per sciogliere la riserva

La pandemia ha rubato giorni di scuola ai ragazzi e alle ragazze italiani e Mario Draghi vuole partire da qui: il calendario scolastico va rivisto e bisogna fare di tutto per assicurare che alla ripresa a settembre i professori siano in cattedra. E’ questo uno dei temi che il premier incaricato sta mettendo al centro del secondo guro di consultazioni con le forze politiche che siedono in parlamento. Ma quella della scuola non è la sola priorità dell’ex presidente della Bce.

L'altra priorità è accelerare sui vaccini, la loro distribuzione ma anche la produzione. E creare posti di lavoro, perché la ripresa ci sarà ma sarà lenta. Sembrano essere questi i cardini del programma di governo su cui Mario Draghi sta lavorando. Con questi ci sarà spazio anche per l’Europa, il lavoro e per quelle riforme necessarie a rilanciare il Paese: fisco, pubblica amministrazione e giustizia in cima.

La cornice entro la quale si muoverà il governo Draghi sarà europeista all'insegna di un rinnovato atlantismo. Sul fronte interno invece il premier incaricato sembra concentrato soprattutto sulla riforma della pubblica amministrazione: operazione necessaria per l'attuazione del Recovery plan. Nella sua agenda, come stanno confermando un po’ tutte le forze politiche ci sono anche l'emergenza sanitaria, quella sociale ed economica. Draghi ha ben chiaro che uno dei primi temi che il nuovo governo si troverà ad affrontare è quello del blocco dei licenziamenti che scade a fine marzo: la necessità di proteggere le persone sarebbe chiara al premier incaricato, che punta a creare nuovi posti di lavoro attraverso la ripresa degli investimenti e l'apertura dei cantieri. Altra priorità, l'ambiente che "innerverà" ogni intervento.

Prima di salire al Colle e sciogliere la riserva, forse nella giornata di giovedì, l'ex presidente della Bce incontrerà tra oggi e domani i partiti più grandi e - come annunciato - le parti sociali e gli enti locali. Sul fronte dei partiti, intanto, il Movimento 5 Stelle, dopo le aperture annunciate al termine del primo incontro con Dragi ha deciso di ascoltare la base con tanto di votazione online che si concluderà giovedì alle 13. La direzione di marcia dei vertici è chiara: hanno aperto al governo Draghi in nome della responsabilità. Luigi Di Maio assicura che le battaglie di bandiera non verranno rinnegate e che i 5s "continueranno a essere determinanti". Resta, però, l’incognita di come risponderà la base. Dopo il pieno sostegno di Pd, Leu, Italia Viva e sul fronte del centro destra, quello di Forza Italia e della Lega che, dopo il confronto col premier incaricato, ha imboccato con  il suo segretario Salvini una strada europeista, arrivando addirittura a sostenere che su uno dei suoi temi bandiera, quello dei migranti, ha detto di volersi attenere alla "legislazione europea”, pare sempre più possibile che alla fine Draghi scelga una formula mista, con alcuni tecnici nei ministeri chiave e la presenza di alcuni politici.

REDAZIONE 09 feb 2021 08:05