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Roma
24 mag 2018 08:01

Mattarella incarica Conte con riserva

54, docente universitario, il premier incaricato, al temine di un colloquio durato quasi due ore con il Capo dello Stato, ha dichiarato che sarà l'avvocato difensore di tutti gli italiani. Ma la Terza Repubblica, vagheggiata da Di Maio, si apre con un elemento di continuità con quella che l'ha preceduta: il presidente del consiglio è un "non eletto", condizione criticata da Lega e M5S

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha affidato a Giuseppe Conte l’incarico di formare il nuovo governo. Lo ha comunicato il segretario generale del Quirinale, Ugo Zampetti, al termine dell’incontro tra il Capo dello Stato Conte, che – come da prassi – si è riservato di accettare. Già questa mattina il premier incaricato si metterà al lavoro per arrivare in tempi brevi a sciogliere la sua riserva e tornare al Presidente della Repubblica con la lista dei ministri del nuovo governo Lega-M5S.

Giuseppe Conte è un professore universitario e avvocato civilista. Ha 54 anni, è nato a Volturara Appula, in provincia di Foggia, ma da bambino ha vissuto anche a San Giovanni Rotondo, dove il padre si era trasferito per lavoro. Separato e con un figlio di dieci anni, vive a Roma, dove esercita la professione forense. Ha la cattedra di diritto privato all’università di Firenze ed è docente anche presso la Luiss. È stato fino a pochissimo tempo fa membro del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, l’organo di autogoverno di questa branca della magistratura, incarico che ha lasciato quando il capo politico del M5S, Luigi Di Maio, lo ha inserito nell’ipotetica squadra di governo presentata prima delle ultime elezioni. In quel contesto avrebbe dovuto ricoprire il ruolo di ministro per la Pubblica amministrazione, la deburocratizzazione e la meritocrazia.

Come membro del “Csm amministrativo”, Conte era stato eletto dal Parlamento nel 2013 su indicazione dei Cinquestelle e a quella circostanza risalgono i primi contatti con il movimento, come aveva precisato lo stesso professore in una trasmissione televisiva. “Il mio cuore ha battuto tradizionalmente a sinistra”, aveva rivelato Conte in quella stessa sede, rispondendo a una domanda sul suo posizionamento ideale. Tra i vari incarichi ricoperti si segnalano la partecipazione al consiglio d’amministrazione dell’Agenzia spaziale italiana e la nomina, da parte della Banca d’Italia, a componente dell’Arbitro bancario finanziario, il sistema di risoluzione alternativa delle controversie tra banche e clienti.

Conte è anche membro del comitato scientifico del collegio universitario Villa Nazareth, l’istituzione che accoglie studenti meritevoli ma privi di mezzi e che dal 1986 è gestita dalla Fondazione Comunità Domenico Tardini Onlus, presieduta dal cardinale Achille Silvestrini. La sua formazione giuridica è iniziata all’università La Sapienza di Roma, dove Conte si è laureato con lode nel 1988. Un curriculum molto ampio, il suo, e su di esso negli ultimi giorni si sono sviluppate aspre polemiche per alcune inesattezze relative ai corsi frequentati all’estero.

“Se riuscirò a portare a compimento l’incarico esporrò alle Camere un programma basato sulle intese intercorse tra le forze politiche di maggioranza”. Sono state queste le prime dichiarazioni di Giuseppe Conte al termine dell’incontro con il presidente Matttarella. Il presidente del Consiglio incaricato ha sottolineato di essere “consapevole” delle sfide della fase che si sta vivendo e della “necessità di confermare la collocazione europea e internazionale dell’Italia”. Il governo dovrà “cimentarsi da subito” con “i negoziati in corso” su temi cruciali come il bilancio europeo, il diritto d’asilo e l’unione bancaria. Conte intende “impegnare a fondo l’esecutivo” su questi temi costruendo “alleanze opportune” e operando secondo “una direzione di marcia che tuteli e rifletta gli interessi nazionali”. Il Paese “attende risposte” e quello che nascerà sarà “il governo del cambiamento”, ha affermato ancora Conte, spiegando che porrà “a fondamento dell’azione di governo” quel “contratto” a cui lui stesso ha dato il suo contributo, “nel rispetto delle prerogative che la Costituzione attribuisce al presidente del Consiglio dei ministri” e delle altre “previsioni e regole costituzionali”. “Mi accingo a difendere gli interessi di tutti gli italiani in tutte le sedi”, ha aggiunto facendo riferimento alla sua professione, “sarò l’avvocato difensore del popolo italiano” e ciò “dialogando” con le istituzioni europee e i rappresentanti degli altri Paesi.

Entusiastiche le dichiarazioni di Luigi Di Maio che, con l’incarico a Giuseppe Conte, ha parlato di avvio della Terza Repubblica. Un avvio, cosa che non è sfuggita agli osservatori, arriva, però, in piena continuità con quello che è stato forse l’aspetto che M5S e Lega hanno maggiormente contestato dell’ultima parte della Seconda Repubblica: la nomina di presidenti del Consiglio non eletti dai cittadini… Conte, in attesa che si riveli “nuovo” nella sostanza, non è poi così diverso per quanto riguarda la sua indicazione dai Monti, Letta, Renzi e Gentiloni che l’hanno preceduto…

24 mag 2018 08:01