La Torre: il centenario di una storia di famiglia
Un secolo di radici e futuro: la storia di La Torre. Ci sono anniversari che non si limitano a celebrare il tempo trascorso, ma che diventano la porta verso un nuovo inizio. Il centenario di La Torre, azienda agricola di Calvagese della Riviera, è proprio questo: un ponte tra memoria e futuro, tra la forza delle radici e la leggerezza di chi sa guardare avanti. Tutto iniziò nel 1925, quando Lucia Massolini e suo marito Attilio Pasini acquistarono un antico cascinale del Quattrocento, incastonato tra le colline moreniche di Mocasina. Da quella scelta coraggiosa nacque una passione che avrebbe attraversato quattro generazioni, fino ad arrivare a oggi, con i cugini Lorenzo Pasini e Barbara Gargano, custodi di una storia che ha sempre intrecciato tradizione e visione. Il Groppello di Mocasina, varietà rara e preziosa, è stato da sempre il cuore pulsante di questa avventura. Una vite che ha visto passare decenni, guerre, trasformazioni sociali, senza mai perdere il suo legame con la terra. Negli anni Ottanta, grazie alla guida di Attilio Pasini, nipote dei capostipiti, l’azienda si fece pioniera: riduzione drastica delle rese, attenzione maniacale alla qualità, rispetto per l’ambiente quando ancora non era di moda. Fu lui a intuire che il futuro del vino stava nell’autoctono, nella capacità di raccontare un territorio attraverso ogni calice.
Oggi Lorenzo e Barbara raccolgono quell’eredità, arricchendola di nuove pratiche ispirate all’agroecologia e all’agricoltura rigenerativa. Non solo viti, ma un vero organismo agricolo in equilibrio con la natura: erba alta lasciata per proteggere gli insetti utili, suolo non lavorato se non necessario, pascolo controllato di pecore per restituire sostanza organica, fermentazioni spontanee che trasformano l’uva in vino senza artifici. Ogni gesto racconta un amore profondo per la terra e per chi la abita. La produzione, oggi attorno alle diecimila bottiglie annue, è un mosaico di vini che parlano la lingua della Valtènesi: Groppello, Marzemino, Barbera, Sangiovese, fino ai bianchi di Riesling Renano e Chardonnay. Vini naturali, sinceri, che nascono dalla scelta di non filtrare, non chiarificare, non aggiungere più del necessario. Vini che hanno il profumo della storia e il respiro del futuro. Il centenario diventa così non solo un traguardo, ma una festa collettiva grazie ad eventi organizzati per aprire le porte, condividere non solo bottiglie, ma anche valori, raccontare che un secolo non basta a saziare la sete di bellezza, di ricerca, di comunità. Perché La Torre non è solo un’azienda agricola: è una storia di famiglia, di territorio e di coraggio. Una storia che continua a scrivere il suo futuro, vendemmia dopo vendemmia.