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Gussago
di REDAZIONE 01 mar 2018 09:51

Aliprandi: difendere autonomia e lavoro

Luca Aliprandi, imprenditore di Gussago, è candidato alle Regionali con il Grande Nord (Giulio Arrighini)

“Ho deciso di candidarmi un anno fa con un movimento, quello del Grande Nord, che si stava evolvendo. Il Grande Nord rappresenta tante persone deluse dalle politiche della Lega Nord. Noi proseguiamo sulla strada del federalismo fiscale e politico previsto dal primo statuto della Lega”. Luca Aliprandi, imprenditore di Gussago e candidato per il Grande Nord alle Regionali a sostegno di Giulio Arrighini, bresciano, che è stato anche deputato con la Lega nel 1992 e poi rieletto nel 1994.

Siete soddisfatti del percorso fatto verso una maggiore autonomia?

Il Referendum sull’autonomia è stato uno spreco di denaro inutile. Sono andato a votare, ma è stato un Referendum inutile. Questi diritti li abbiamo chiesti più volte. Si poteva evitare. Per raggiungere l’obiettivo federalista l’unico modo è sedersi al tavolo con Roma e cercare di parlare del Nord (dalle Alpi all’Emilia) è quello di prendere consensi con un partito che difenda l’autonomia e il lavoro. Certi partiti, che millantano autonomie federaliste, hanno scaricato i problemi dell’Italia sugli extracomunitari… Io, da imprenditore, dico che gli extracomunitari lavorano, lo vedo nella mia azienda e nelle altre aziende, e non danneggiano nessuno. Il problema è il parassitismo delle Regioni del Sud: hanno un modus operandi che non rispecchia i nostri standard europei e hanno sempre vissuto con l’assistenzialismo. Vero è che l’extracomunitario deve pagare le tasse, avere una famiglia e cercare di essere un italiano a tutti gli effetti. Il credo di riferimento, secondo me, dovrebbe essere cristiano. Penso ad esempio a quello che succede con i crocifissi rimossi dalle scuole…

Cosa pensa di portare in Regione della concretezza dell’imprenditoria bresciana?

Vengo da una famiglia di imprenditori, ne conosco tanti e sono in prima persona un imprenditore. Credo che in Regione non ci siano le competenze. Ci sono tanti candidati che ad oggi non hanno fatto nulla. Ho cominciato a lavorare a 12 anni, a 14 ero già in azienda, ho studiato alle serali e so cosa vuol dire portare un’azienda da 11 dipendenti (4 miliardi di fatturato) a realizzare 60 milioni di euro di fatturato con 270 dipendenti. Questo significa avere uno sguardo lungimirante sul potenziale produttivo. Noi lombardi siamo dei grandi lavoratori ma non siamo mai stati capaci di far capire al Governo centrale la nostra concretezza. Vedo, invece, tanti candidati che non hanno mai fatto nulla nella vita. Vedo solo una corsa allo stipendio, che è la seconda voce delle spese dello Stato. Bisogna ridimensionare Camera, Senato, le pensioni d’oro… Abbiamo persone che si ritrovano in pensione a 70 anni, malate, dopo una vita spesa al lavoro. Non possiamo accettarlo. Dobbiamo creare un’imprenditoria, utilizzando le risorse giovani. Dobbiamo insegnare ai giovani a lavorare. Il lavoro c’è e si può creare. Togliendo l’educazione civica dalle scuole, abbiamo tolto l’educazione e il saper fare. Il Nord è sempre stato il traino di tutta l’Italia. Dobbiamo ripartire da qui.

REDAZIONE 01 mar 2018 09:51