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Milano
08 dic 2023 11:55

Diastasi dei retti addominali: Regione in campo

La diastasi dei retti addominali nelle donne, specialmente quelle che hanno avuto almeno una gravidanza, è una patologia tanto diffusa quanto difficile da diagnosticare. Claudia Carzeri, consigliere regionale e membro della Commissione III Sanità, ha ricevuto l’istanza di una Associazione Nazionale e della sua Presidente Elena Albanese e l’ha portata in audizione assieme al dottor Nereo Vettoretto, esperto di chirurgia delle diastasi, e ad una paziente che ha testimoniato la sua condizione di vita con la malattia. Da qui la decisione di creare un gruppo di lavoro composto dalla stessa Carzeri e dai due membri della Commissione Giliola Spelzini e Maria Rozza.

L’introduzione è stata del Consigliere Carzeri: “Ho voluto portare in Commissione queste persone e questo tema perché tantissime donne ne soffrono, su 400.000 gravidanze annue si parla di circa 106.000 donne con la patologia della diastasi, ma difficilmente viene loro diagnosticata e spesso viene sottovalutata”.

“Io prima di diventare la presidente di Diastasi Donna sono stata una paziente – ha spiegato Elena Albanese – ho passato mesi a girare per ospedali e per medici che sostenevano che la mia fosse solo ansia o che esagerassi i sintomi della mia condizione, ma io sapevo che c’era qualcosa che non andava. Fino a quando non si è presentata un’ernia e sono stata operata: subito dopo la mia vita è cambiata, i dolori sono spariti, e da lì ho capito che avrei dovuto aiutare le donne che si sarebbero potute trovare nella mia situazione, incomprese, magari sole. Noi con l’Associazione abbiamo fatto importanti passi avanti a livello di conoscenza di questa patologia, ma ancora non basta”.

La conferma è del dottor Nereo Vettoretto: “Io opero a Montichiari in una struttura specializzata che mi permette di fare molti interventi. A livello regionale, tra tecnici, cerchiamo di incontrarci spesso per aggiornarci e confrontarci sulle tecniche mini invasive per operare al meglio. Ma mi rendo conto che la comunicazione deve espandersi e andare oltre il tecnico per essere meglio riconosciuta da tutti. Come già detto, il tema principale riguarda la diagnosi perché anche gli ecografi o i medici faticano ancora a riconoscere i sintomi o a inquadrarli come diastasi”.

Come detto, in seguito a questa riunione di Commissione che ha interessato molto tutti i commissari presenti o collegati da remoto, si è deciso di formare un Gruppo di Lavoro che attualmente si è già riunito 3 volte assieme ad esperti, professionisti e persone che hanno a che fare quotidianamente con questa patologia. “L’obiettivo finale – chiosa Carzeri – è quello di produrre un documento che impegni la Regione a farsi portavoce dei bisogni di queste donne, sia a livello economico che umano e psicologico, con la definizione di precise prese in carico delle pazienti e di percorsi di prevenzione e accompagnamento affinchè nessuna donna debba più sentirsi sola”.

08 dic 2023 11:55