La Regione si interroga sul RdC
Approvata all'unanimità dal consiglio regionale una mozione che chiede chiarezza sulla possibile influenza del reddito di cittadinanza su altre forme di sostegno erogate dalla Regione
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Chiarire il ruolo e il profilo professionale dei navigator ma al tempo stesso verificare se l’erogazione del reddito di Cittadinanza influisca sulle prestazioni sociali agevolate erogate da Regioni e Enti locali, mutando la situazione reddituale. È questo il contenuto di una mozione presentata ieri dal gruppo Pd in consiglio regionale e approvata all’unanimità, M5S compreso.
Il documento, emendato in diversi punti dopo l’intervento in Aula dell’Assessore al Lavoro Melania Rizzoli, invita il Presidente e gli Assessori competenti a continuare l’impegno manifestato da Regione Lombardia in sede di Conferenza Stato-Regioni anche sul potenziamento del personale e delle dotazioni dei centri per l’impiego, per la formazione e il potenziamento del personale del Comuni coinvolti nella sottoscrizione del Patto per l’inclusione sociale. La mozione chiede inoltre di valutare come i percettori di Naspi possano avere accesso all’Assegno di Ricollocazione, strumento questo ritenuto dalla nuova disciplina di Dote Unica Lavoro alternativo e complementare alla stessa.
“Noi – ha detto Carmela Rozza, Pd, prima firmataria della mozione – politicamente non approviamo questa misura perché crediamo che non aiuti a trovare lavoro. Però è una misura che va applicata e quindi nel documento abbiamo evidenziato quelli che secondo noi sono i “buchi neri” del provvedimento affinché la sua attuazione sia efficace e meno problematica possibile”.
Per il Capogruppo del Movimento 5 Stelle Andrea Fiasconaro non c’è invece “nessun buco nero, tanto è vero che le cose che stanno scritte nel documento la Regione le sta facendo e le riunioni fatte fino a questo momento hanno permesso di risolvere alcune problematiche che erano state evidenziate”.
Nella discussione in Aula è anche intervenuto il Presidente della Commissione Attività Produttive Gianmarco Senna (Lega) che ha sottolineato come la Regione si stia muovendo per un percorso di applicazione del provvedimento lineare e comprensibile. “Soprattutto– ha detto Senna – su come il reddito di cittadinanza vada considerato ai fini dell’Indicatore Isee, anche per evitare situazioni ambigue o malfunzionamenti della macchina regionale e il ruolo dei centri per l’impiego, che non devono limitarsi a essere sportelli per la burocrazia ma luoghi deputati a lavorare al meglio nella sottoscrizione del Patto per l'inclusione sociale”. Obiettivo della mozione è anche quello di verificare se il reddito di cittadinanza vada ad influire sulla dichiarazione Isee necessaria per accedere alle graduatorie per l’accesso alle case popolari.
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