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Città del Vaticano
08 mag 2025 07:34

Ancora in attesa...

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I cardinali elettori, dopo la prima fumata nera di ieri, dalle 8 di questa mattina riprendono il cammino per la scelta del nuovo Papa. Il primo momento della seconda giornata di Conclave è nella Cappella Paolina per la celebrazione della Messa e delle Lodi. Alle 9.15 torneranno sotto le volte della Sistina per recitare l’Ora media e procedere poi alle votazioni. Il pranzo è previsto intorno alle 12.30 (salvo ritardi sui tempi di votazione come avvenuto ieri) a Santa Marta, alle 15.45 la partenza verso il Palazzo apostolico, quindi alle 16.30 il ritiro in Sistina con altre due votazioni e al termine (intorno alle 19.30) la celebrazione dei Vespri. Due sono le fumate previste nelle diverse giornate: una a fine mattinata, una la sera, ovvero al termine di entrambe le votazioni del mattino e del pomeriggio. 

Quelle iniziate, dunque, sono di attesa per la Chiesa e per il mondo che ha gli occhi puntati sul comignolo issato sul tetto della Cappella Sistina che nascondo un luogo, nel cuore del Vaticano, dove il silenzio parla più di ogni parola, dove ogni gesto è regolato da secoli di tradizione e ogni decisione pesa sulla storia della Chiesa. Il conclave che vi si sta svolgendo non è solo un rito: è un mondo chiuso e solenne, denso di simboli, regole, segreti e curiosità che raccontano molto più di quanto si immagini.

Dalla serratura che dà il nome alla clausura, alle fumate rese leggibili con la chimica; dalle sedi storiche fuori Roma agli episodi di tensione tra cardinali, fino all'attuale quorum necessario per eleggere il nuovo Papa: in questo viaggio in quindici tappe scopriamo i volti meno noti di un’elezione che resta unica al mondo.

Il termine “conclave” deriva dal latino cum clave, cioè “con chiave”. La parola nasce durante il conclave di Viterbo (1268-1271), il più lungo della storia, durato 1.006 giorni. Esasperati dall’attesa, gli abitanti rinchiusero i cardinali nel Palazzo dei Papi, sprangando le porte a chiave e razionando il vitto per accelerare l’elezione. Da qui il termine e la consuetudine della clausura.

Il conclave più lungo si tenne a Viterbo tra il 1268 e il 1271, con quasi tre anni di stallo prima dell’elezione di Gregorio X, un record mai eguagliato. Il più breve avvenne nel 1503: l’elezione di Giulio II fu completata in un solo scrutinio in circa un giorno, grazie a un consenso preesistente tra i cardinali, rendendolo uno dei conclavi più rapidi della storia.

Ognuno dei 133 cardinali che anche questa mattina entreranno nella Cappella Sistina riceverà una scheda con la formula latina: “Eligo in Summum Pontificem”(“Scelgo come Sommo Pontefice”). Su questa, con una grafia il più neutra possibile, deve indicare, visto che la scheda bianca o l’astensione non sono ammesse, il nome del candidato prescelto. Prima di deporre la scheda nell’urna, ogni cardinale pronuncia la frase “Testor Christum Dominum, qui me iudicaturus est, me eligere in Summum Pontificem eum, quem secundum Deum iudico eligi debere” (“Attesto davanti a Cristo Signore, che mi giudicherà, di eleggere come Sommo Pontefice colui che secondo Dio ritengo debba essere eletto”)

Il rito della votazione avviene in tre fasi: preparazione, scrutinio e accettazione. Ogni cardinale, a turno, si reca all’altare sotto l’affresco del Giudizio Universale, tiene in alto la scheda ripiegata e la deposita nell’urna pronunciando il giuramento. Al termine, tre scrutatori estraggono le schede, le leggono ad alta voce e registrano i voti. Se nessuno raggiunge il quorum, le schede vengono bruciate con sostanze che producono fumata nera. In caso di elezione valida, si produce la fumata bianca. Segue l’accettazione da parte dell’eletto e la scelta del nome papale.

Perché un candidato sia eletto Papa, deve ottenere la maggioranza qualificata dei due terzi dei voti. Attualmente i cardinali elettori aventi diritto al voto sono 133, pertanto il quorum è fissato a 89 voti. Questo requisito garantisce un’ampia convergenza ed evita elezioni decise da esigue maggioranze.

Tra le curiosità che sono state più volte ricordate nei giorni precedenti all’avvio del Conclave e anche nelle di attesa della prima fumata di ieri, c’è an che quella relativa al diritto di veto che per secoli, le monarchie cattoliche esercitarono il diritto di veto. Nel 1655, la Spagna bloccò l’elezione del cardinale Sacchetti, considerato troppo vicino alla Francia. Questi interventi, aboliti ufficialmente nel 1904 da Pio X, dimostrano quanto il conclave fosse un evento cruciale nella politica europea.

Sebbene oggi sia associato alla Cappella Sistina, in passato i conclavi si sono svolti in città come Viterbo, Perugia, Avignone e Venezia. Nel 1823, il conclave che elesse Leone XII si tenne al Quirinale, a causa delle precarie condizioni igieniche del Vaticano.

Altra curiosità più volte ricordata è quella relativa alla colorazione delle fumate. In passato, le fumate erano spesso ambigue a causa della scarsa qualità dei materiali. Oggi, grazie a reagenti chimici, la fumata bianca (elezione) e quella nera (nessuna elezione) sono chiaramente distinguibili, garantendo una comunicazione immediata e visibile in mondovisione.

Un ultimo esercizio molto praticato in queste ore di attesa, poi, è anche quello relativo al nome del nuovo papa, che soprattutto negli Stati Uniti è oggetto di scommesse e di interesse dei bookmaker. Alcuni nomi sono stati usati spesso: Giovanni (21 volte), Gregorio (16), Benedetto (16). Altri, come Lando, solo una volta. La scelta del nome è simbolica, richiamando la missione del nuovo pontefice o figure ecclesiali di riferimento.

Per ultimo si guarda con interesse anche alla durata degli ultimi Conclavi per immaginare quanto potrà durare quello in corso per l’elezione del successore di Francesco. Nel 1958 per l’elezione di Giovanni XXIII servirono quattro giorni e 11 scrutini. Paolo VI, nel 1963, venne eletto intra giorni e con sei scrutini. Quattro scrutini e due giorni di Conclave servirono ai cardinali nell’agosto del 1978 per eleggere Giovanni Paolo I. Dopo più di un mese dopo furono necessari tre giorni e otto scrutini per la scelta di Giovanni Paolo II. Benedetto XVI fu eletto in due giorni di Conclave al quarto scrutinio. Cinque votazioni (più una nulla) e due giorni di Conclave portarono i cardinali elettori a scegliere nel marzo del 2013 papa Francesco.

08 mag 2025 07:34

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