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Ilembula
di DON TARCISIO MORESCHI 19 dic 2018 13:23

Gli auguri di don Tarcisio

Don Tarcisio Moreschi, fidei donum a Ilembula in Tanzania, ci invia i suoi auguri di Natale

A te che in qualche modo condividi la mia missione, salve. Come sta andando la preparazione al Natale? Da una settimana siamo entrati nell’Avvento. Quest’anno col turbinio di notizie vere e false ho una gran voglia di aggrapparmi alla Parola di Dio. C’è in giro troppa gente che parla a vanvera e dice stupidaggini. C’è bisogno di silenzio e di parola vera. Anche quest’anno abbiamo messo l’accento sulla meditazione della Parola di Dio in famiglia.

Tra l’altro la stagione per il momento ci è poco propizia perché non sta piovendo. Altrove è già piovuto e hanno già piantato. Qui a Ilembula e dintorni è ancora tutto secco. Non abbiamo però perso la speranza. Vediamo le nubi passare e pensiamo che prima o poi anche qui cadrà la pioggia. Le nostre opere continuano bene grazie all’apporto di Dio e vostro. Il Governo sta mettendo in opera varie misure per aumentare le entrate e diminuire i furti da parte della burocrazia. Pare che le strutture statali funzionino meglio. Altri però si lamentano perché il soldo gira meno di prima. Capire come effettivamente stanno le cose non è facile. Una cosa che salta agli occhi è la posizione del governo verso gli stranieri: mi sembra di essere in Italia. Parecchi africani non tanzaniani sono stati rimandati a casa. I nigeriani vengono ostacolati nell’ottenimento di un visto. Allorché la festa di Natale parla di accoglienza. Gesù vuole essere accolto e molti altri con lui. Chi l’accoglie vive poi in una dimensione nuova dove regna l’amore e dove ci si aiuta a vicenda. Per fortuna la gente normale è ancora molto accogliente. Molte volte sento la frase: “l’ospite è una benedizione”. Questa mentalità è frutto di esperienza umana profonda.

Credo che stiamo impostando troppo la nostra vita su scadenze e eventi umani e mondani. Era molto più bella e gratificante la vita quando era ritmata dalle scadenze naturali e religiose. Conoscevamo le feste dei santi e della Madonna e, per far tale o la tal altra cosa, si attendeva una festa religiosa. Il ritmo non era ossessivo e le scadenze non erano così costrittive. Ora fondiamo tutto sull’economia e sul fare bella figura. A stento celebriamo Natale e Pasqua; anzi non sappiamo più cosa significhino esattamente queste feste. Ci interessano molto di più le lunghezze dei vari ponti che ci permettono di evadere e divertirci. Ci divertiamo davvero?

Dall’alto dei miei 71 anni mi sembra di poter dire che la realtà che più rallegra il cuore è l’armonia con le persone che ci circondano. Questo l’hanno sempre pensato gli africani coi quali ho vissuto. In effetti, loro dedicano ancora molto tempo a tessere relazioni umane e usano molte energie per ricostituire l’armonia quando questa viene meno. Non puoi prendere l’occasione di questo periodo di Avvento e Natale per rivedere l’impostazione della tua vita? Torniamo alla semplicità. Tralasciamo ciò che è troppo costoso e dedichiamo più tempo ai contatti con chi ci è vicino lasciando perdere il consumismo. Smettendo di consumare in maniera così massiccia qualcuno accumulerà di meno ma probabilmente contribuiamo a semplificare la vita e a farla gustare nella sua essenzialità.

A Natale ci sono molte iniziative a favore delle persone disagiate. Stiamo attenti!!! Non diamo le nostre offerte a chiunque dice di operare in favore degli emarginati. Aiuta solo le persone e le istituzioni che conosci effettivamente. Ci sono in circolazione persone che approfittano del nostro buon cuore a Natale. Prendi il tempo per riflettere e pregare.

Riflettiamo su questo Dio che da ricco si è fatto povero e bambino.


DON TARCISIO MORESCHI 19 dic 2018 13:23