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di VITTORIO BERTONI 18 ott 2019 08:47

Un contenitore di solidarietà

La solidarietà senza confini di Charitatis Opera onlus, nata per favorire la cooperazione tra la Poliambulanza e l’ospedale di Kiremba in Burundi

La vocazione alla cura del prossimo che le suore Ancelle hanno sempre dimostrato nello svolgimento dell’attività ospedaliera, ha da qualche anno varcato non solo i confini bresciani, ma addirittura quelli nazionali. Fondazione Poliambulanza ha avviato dal 2005 una serie di attività di solidarietà che si sono poi meglio strutturate nel 2009 con la creazione di Poliambulanza Charitatis Opera onlus, un’organizzazione senza fini di lucro che si occupa della cura e dell’assistenza delle persone più bisognose. Abbiamo chiesto al dott. Walter Gomarasca direttore sanitario della Fondazione e presidente della onlus di spiegarci le finalità e i progetti in corso. “Charitatis Opera è il contenitore delle iniziative di solidarietà della Fondazione. È nata per favorire la cooperazione tra la Poliambulanza e l’ospedale di Kiremba in Burundi”. Spesso sono i semi di piccole storie, quelle vere, che producono grandi frutti. “Nel 2000 ho avuto l’occasione di visitare il Burundi e di incontrare un bambino di nome Jerome, che stava morendo perché aveva un cuore ormai distrutto con le valvole cardiache consumate da una febbre reumatica. Dopo 6 mesi di carte e domande siamo riusciti a trasferire Jerome e il suo papà in Poliambulanza, dove i nostri cardiochirurghi con un lavoro certosino a mano gli hanno ricostruito le valvole. Mi ricordo la frase che ci ha detto suo padre quando lo ha visto tutto intubato: ma vi rendete conto di che miracoli fa Dio? Qualche giorno fa ho ricevuto una lettera e una fotografia da Jerome che è diventato un uomo e sta benissimo”.

Ats. Nel 2014 è stata costituita una Ats che ha riunito le diverse realtà che operano a favore di questo ospedale: Diocesi di Brescia, Suore Ancelle della Carità, Fondazione Poliambulanza, Fondazione Museke, AS.Co.M e Medicus Mundi Italia. L’obiettivo è quello di riqualificare l’ospedale, sia sul piano della struttura che su quello della preparazione professionale del personale medico e infermieristico, al fine di favorire lo sviluppo e la progressiva autonomia che si spera possa concretizzarsi nel giro di 5 anni. Un altro progetto di grande respiro è quello in Guinea Bissau. “Due giovani di Bissau grazie al padre missionario sono stati mandati in Italia, sono diventati medici e lavorano in Poliambulanza. Qui, insieme ai dott. Giovanni Morandi e Valentino Prandini, hanno aperto un altro filone che è di sostegno alla clinica pediatrica di Bor”. Un esempio di come l’iniziativa e la solidarietà dei singoli, se ben coordinate, possono fare miracoli. In pochi anni anche attorno a questa iniziativa si sono raccolte, oltre a Poliambulanza Charitatis Opera, altre onlus che forniscono non solo un importante supporto economico, ma anche una fondamentale attività di formazione sul campo di medici ed infermieri. Oltre i grandi progetti, c’è il lavoro quotidiano in Poliambulanza. “Le mille richieste che arrivano e che sono in aumento. Cerchiamo di rendere possibili interventi chirurgici o cure di alta complessità per pazienti di Paesi in via di sviluppo che non potrebbero essere curati a casa loro. E grazie a programmi di solidarietà locale ci prendiamo in carico anche tante persone che presentano tutta una serie di disagi e difficoltà”. Progetti che sembrano sogni ma che, con l’impegno e la solidarietà di tanti volenterosi, diventano realtà.

VITTORIO BERTONI 18 ott 2019 08:47