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Turchia
di DANIELE ROCCHI 06 feb 2023 10:18

Una tragedia immane, non abbandonateci

Un terremoto, di magnitudo 7,8 sulla scala Richter, ha colpito questa mattina alle 4.17 ora locale (le 2:17 in Italia) la Turchia meridionale e il centro e nord-ovest della Siria. Si registrano enormi danni ovunque nelle zone colpite il bilancio provvisorio parla di centinaia di morti e feriti nei due Paesi. Il vicepresidente turco, Fuat Oktay, ha fornito un bilancio provvisorio che parla di 1.710 edifici crollati in dieci province del sud-est anatolico, con Gaziantep e Kahramanmaras le più colpite. I morti sarebbero almeno 284 morti e 2.232 i feriti. In Siria i morti sarebbero oltre 230 morti e 600 i feriti, la maggior parte ad Hama, Aleppo e Latakia, ma il bilancio resta provvisorio e i numeri si accavallano di ora in ora. L’agenzia governativa siriana Sana ha diffuso la notizia che il presidente siriano Bashar al Assad ha convocato per questa mattina, a Damasco, una riunione d’emergenza per coordinare gli interventi di soccorso. I primi soccorsi sono resi difficoltosi anche dal maltempo che affligge le zone terremotate.

“Ci sono macerie ovunque. Le prime notizie che abbiamo qui parlano di almeno 36 palazzi completamente distrutti con gente rimasta sotto le macerie. La parrocchia latina dove sono ha avuto anch’essa dei danni ma al momento non registriamo altre criticità”. È la testimonianza resa al Sir da padre Bahjat Elia Karakach, frate della Custodia di Terra Santa e parroco latino di Aleppo, con i primi momenti subito dopo il terremoto delle 4.17. “La scossa è stata tremenda – dice il parroco con la voce provata – la gente è scesa in strada in preda al panico, almeno chi è riuscito a farlo, tanti, come dicevo, sono rimasti intrappolati. Qui piove e fa freddo ho visto persone scalze e con indumenti leggeri, in pigiama, fuggire in cerca di un luogo sicuro. In parrocchia abbiamo aperto dei locali non danneggiati e offerto delle bevande calde e qualcosa da mangiare. Abbiamo anche pregato per chiedere la protezione di Dio. Adesso con le prime luci dell’alba la gente sfollata sta facendo rientro nelle abitazioni per fare la conta dei danni, non c’è energia elettrica, una situazione drammatica. Aspettiamo che i soccorsi arrivino ovunque, adesso è prioritario cercare di salvare quante più vite umane possibile tirandoli via dalle macerie”.

DANIELE ROCCHI 06 feb 2023 10:18