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Roma
di STEFANO DE MARTIS 13 mar 2020 07:53

Forte coesione nell’emergenza

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Nel giorno in cui Mattarella con una secca nota ha richiamato l'Europa ai suoi doveri, il Parlamento ha approvato all'unanimità lo scostamento di bilancio richiesto dal governo per fare fronte all'emergenza sanitaria ed economica

Nel giorno in cui il presidente Mattarella prende carta e penna e invia all’Europa una nota breve, ma inappellabile (“L’Italia sta attraversando una condizione difficile e la sua esperienza di contrasto alla diffusione del coronavirus sarà probabilmente utile per tutti i Paesi dell’Unione Europea. Si attende quindi, a buon diritto, quanto meno nel comune interesse, iniziative di solidarietà e non mosse che possono ostacolarne l’azione”), da Roma arrivano due notizie di grande importanza. La prima è che il Parlamento ha approvato l’autorizzazione allo “scostamento di bilancio” richiesto dal governo per fronteggiare le conseguenze economiche della pandemia in atto. La seconda è che l’approvazione è avvenuta con voto unanime. Finalmente un segnale da parte delle forze politiche che almeno in questa circostanza hanno dimostrato di saper convergere su un obiettivo comune. Unanimità che è anche il frutto degli incontri avuti dal presidente del Consiglio con i leader dei partiti d’opposizione e che è stata particolarmente preziosa perché il vincolo costituzionale al pareggio di bilancio impone per eventuali scostamenti un voto a procedura rafforzata. Occorre infatti la maggioranza assoluta dei membri (non dei presenti) di ciascuna Camera e ci si è dovuti organizzare, con l’accordo di tutti i gruppi, per assicurare la partecipazione di un numero sufficiente di parlamentari, dopo che il primo caso di contagio tra i deputati ha fatto scattare anche a Montecitorio e a Palazzo Madama le necessarie misure di prevenzione. Sarebbe davvero un problema nel problema se la diffusione del Covid-19 rendesse impossibile l’operatività degli organi costituzionali. Dunque il governo, con il consenso di maggioranza e opposizione e in un clima collaborativo anche a livello europeo, potrà utilizzare maggior risorse in deficit fino a 25 miliardi, un importo che non ha precedenti.

Un primo intervento di 12 miliardi è previsto con il decreto legge (già ribattezzato “salva economia”) che sarà varato oggi dal Consiglio dei ministri e conterrà un pacchetto di misure di sostegno a imprese e lavoratori, come ha anticipato il titolare dell’Economia, Roberto Gualtieri. “Nessuno perderà il posto di lavoro per il coronavirus – è il messaggio di Gualtieri – e per questo potenzieremo la cassa integrazione in deroga e il fondo di integrazione salariale per l’intero territorio nazionale e per tutti i settori produttivi, incluse le attività con meno di cinque dipendenti”. Si interverrà anche “per assicurare un sostegno al reddito per i lavoratori non coperti dalla cassa integrazione in deroga, come gli stagionali, inclusi quelli del settore del turismo, gli autonomi, i lavoratori a tempo determinato”. Ci saranno gli annunciati interventi per sospendere il pagamento delle rate di mutui e prestiti bancari e si punterà a sbloccare e accelerare gli investimenti già programmati e finanziati “anche mediante la nomina di commissari ad hoc”.  Per quanto riguarda il futuro, secondo Gualtieri è “prematuro e inopportuno dare uno specifico dato previsionale”. “Non teniamo la testa nella sabbia, stiamo tenendo conto di tutti gli scenari”, ha sottolineato.

È ipotizzabile che il Prodotto interno lordo vada in negativo per almeno un paio di mesi, anche con gli interventi previsti dal governo. E nello scenario peggiore, vale a dire se l’impatto su turismo ed export sarà prolungato nel tempo, “la caduta dell’attività non sarebbe totalmente recuperata e sarebbe rilevante la contrazione del Pil in media annuale”. Una fase di recessione, quindi.  Gualtieri ha voluto comunque sottolineare che “il bilancio dello Stato è pienamente in grado di sostenere lo sforzo” richiesto dalla prospettiva di un “significativo rallentamento dell’economia” e questo “perché ci muoviamo in un quadro di finanza pubblica solida, di fiducia e di forte coesione e unità a livello europeo”. Coesione e unità di fronte all’emergenza che per un giorno si sono viste anche in Parlamento.

STEFANO DE MARTIS 13 mar 2020 07:53