Il Parlamento europeo ha approvato ReArm Europe
Respinta, invece, la proposta di “Defend Europe” e ha invocato risposte alla sicurezza paragonabili a tempi di guerra.

Il Parlamento europeo sostiene ad ampia maggioranza il piano “ReArm Europe”; boccia la proposta di ribattezzarlo “Defend Europe”; sostiene che le risposte ai rischi e alle minacce alla sicurezza devono essere “simili a quelle in tempo di guerra”. In una risoluzione non vincolante, adottata ieri con 419 voti a favore, 204 contrari e 46 astensioni, gli eurodeputati hanno invitato l’Ue ad “agire con urgenza per garantire la propria sicurezza”. Nel testo, che rappresenta il contributo dei deputati al cosiddetto “libro bianco” sul futuro della difesa europea, che la Commissione e l’Alto rappresentante dovrebbero presentare la prossima settimana, il Parlamento ha chiesto misure concrete per avviare “sforzi realmente innovativi” e azioni “simili a quelle utilizzate in tempo di guerra”. Al contempo il Parlamento ha sostenuto il piano “ReArm Europe” proposto dalla Commissione, e ha chiesto di verificare la possibilità di introdurre un sistema di obbligazioni europee (Eurobond) per finanziare investimenti militari su larga scala e di fare ricorso ai “coronabond” inutilizzati, a integrazione del “ReArm Europe”. Inoltre, nel testo adottato si invita la Banca europea per gli investimenti (Bei) a “investire più attivamente nell’industria europea della difesa grazie all’abolizione delle restrizioni al finanziamento della difesa, nonché alla possibilità di emettere debito a destinazione vincolata”.
Nella risoluzione approvata dall’Europarlamento sul “libro bianco” della Commissione sulla difesa, si afferma che l’Europa sta affrontando “la più profonda minaccia militare alla sua integrità territoriale dalla fine della guerra fredda”; per questo si invitano i Paesi Ue, i partner internazionali e gli alleati della Nato “a rimuovere tutte le restrizioni sull’uso dei sistemi d’arma occidentali forniti all’Ucraina contro obiettivi militari sul territorio russo”. La Russia, sostenuta dai suoi alleati Bielorussia, Cina, Corea del Nord e Iran, rappresenta “la minaccia diretta e indiretta più significativa per l’Ue e la sua sicurezza”, si afferma nel testo. I deputati sottolineano come le recenti dichiarazioni e azioni dell’amministrazione Trump “abbiano aumentato le preoccupazioni sul futuro atteggiamento degli Stati Uniti nei confronti della Russia, della Nato e della sicurezza europea”. Nello stesso tempo il Parlamento condanna “fermamente le minacce degli Stati Uniti nei confronti della Groenlandia”.
L’Unione europea deve essere in grado di prendere decisioni “molto più rapidamente in caso di guerra o altre crisi di sicurezza su larga scala”. È un’altra delle affermazioni contenute nella risoluzione approvata dal Parlamento europeo. Il voto ha diviso le delegazioni politiche italiane: il centrodestra è andato in frantumi con il sì di Fratelli d'Italia e Forza Italia e il no convinto della Lega. In ordine sparso anche l'opposizione e in particolare il Pd, che a sua volta si è diviso in due tra astenuti e favorevoli. Il M5S ha confermato di volersi candidare a forza pacifista, i Verdi italiani, in dissenso dal gruppo al Pe, hanno votato no. E contraria è stata anche la Sinistra, italiana ed europea.
Photo European Parliament
