Le ragioni dell'altro
Sui temi delicatissimi della genitorialità e dell’educazione faccio fatica a capire il senso del botta e risposta (tante botte e poche risposte) fra la sindaca Castelletti e il Pro Vita nazionale. Sono un prete e chiaramente potrei sembrare schierato a priori (personalmente lo sono ma non conta, per queste righe). Mi domando a cosa giova alzare i toni senza parlarsi: come se una dichiarazione fatta a Roma possa capire e aiutare la complessità di un territorio come quello bresciano (ricco di tante persone che sulla vita e sull’accompagnamento genitoriale si danno da fare per trovare le soluzioni più adeguate e inclusive); come se una querela su una presunta (molto presunta, a leggere la carte) offesa istituzionale possa aiutare le convinzioni politiche e civiche di un’amministrazione che ha tutto il diritto di poter prendere le proprie decisioni (unitamente al dibattito critico che qualcuno può sollevare, perché la democrazia è di tutti sul serio). Quando ci sono di mezzo persone e vite, tenderei molto a capire in profondità le ragioni di tutti, quelle altrui soprattutto: mi sembrerebbe la cosa più democratica e quella più evangelica.
