lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
Brescia
di REDAZIONE ONLINE 23 mar 2015 00:00

Fenaroli: "La manifestazione del disagio è legittima"

Momenti di alta tensione fra attivisti del Cso Magazzino 47 e le forze dell'ordine si sono registrati nel fine settimana nell'ambito delle manifestazioni dei migranti a fronte dei risultati della sanatoria 2012

Weekend di tensione nel centro storico di Brescia in occasione delle manifestazioni di protesta dei migranti per il rilascio dei permessi di soggiorno, per la situazione venutasi a creare a fronte della sanatoria 2012. I manifestanti, guidati dagli attivisti del centro sociale Magazzino 47, nel tentativo di confluire in piazza Loggia, piazza che gli era stata negata, si sono scontrati con le forze dell’ordine. I manifestanti, nella notte fra sabato 21 e domenica 22 marzo, hanno dato vita a un presidio permanente nel quadriportico di piazza Vittoria, poi sgomberato nella mattinata di domenica dalle forze dell’ordine: venti le persone denunciate. Ne abbiamo parlato con Marco Fenaroli, assessore per le politiche per la Casa e la Partecipazione dei cittadini del Comune di Brescia, che ha incontrato in più occasioni i delegati dei manifestanti.

Può fornirci un focus della situazione?
C’è stata una ripresa delle iniziative di piazza sulla questione della sanatoria 2012, per la quale, anche a motivo di un’inchiesta giudiziaria, che ha coinvolto Uffici del lavoro e della Prefettura, l’80% delle domande di permesso è stata respinta, l’esatto contrario di quello che è avvenuto in tutte le altre province italiane dove il 70/80% delle domande sono state accolte. C’è stata un’interpretazione obiettivamente restrittiva, per questo, nelle settimane scorse, come Amministrazione comunale, ci siamo attivati - tramite degli sportelli accreditati presso il Comune, la Questura, quelli dei sindacati Cgil, Cisl e Uil, quello del Centro migranti e altri – con un quesito indirizzato al Ministero dell’Interno, per far sì che vengano in parte rivisti i criteri utilizzati per la sanatoria, ripeto, più restrittivi che altrove, in base al principio di eguaglianza di tutti davanti alla legge. Un quesito che dovrà avere risposta da parte del Consiglio di Stato nei prossimi giorni, come Comune confidiamo che si apra uno spiraglio, affinché attraverso una disposizione del Ministero degli interni si possano riaprire questioni che ritenevamo formalmente chiuse: in gioco c’è l’impegno di tantissime persone, che sono ancora qui, con la volontà di regolarizzare la propria posizione di lavoro. La seconda questione riguarda i dinieghi dei permessi di soggiorno per mancanza di reddito, che coinvolge centinaia di persone, di famiglie, che hanno perso il lavoro…

In merito agli scontri? Lei ha incontrato le delegazioni dei manifestanti. Quali sono le richieste?
La disputa è nata nell’ambito dei permessi dell’utilizzo delle piazze. Sabato c’è stato un incontro fra una delegazione dei manifestanti, sia con me che con il vice sindaco Castelletti, l’assessore Muchetti e i rappresentanti della polizia locale. Ieri, domenica 22 marzo, c’è stato un ulteriore incontro. La manifestazione, messa in atto per dare visibilità al problema, è un principio democratico, costituzionalmente garantito, l’utilizzo delle piazze è una questione con regole proprie, gestita dal Comitato per l’ordine e la sicurezza. Sull’utilizzo di piazza Loggia come sede permanente, quindi giorno e notte, di lunga durata, il Comitato non ha dato il proprio assenso. Oltretutto la richiesta non era stata presentata formalmente, di questo dobbiamo tenere conto. Quello che mi sono sentito di dire alla delegazione è che avremmo potuto discutere chiaramente a tutto tondo nei giorni precedenti.

Possiamo dire che la situazione è sotto controllo? Ci saranno altri incontri fra l’Amministrazione ed i manifestanti?
Sì. Fra le richieste avanzate domenica, una riguardava i criteri di espulsione dei quattro cittadini senza permesso di soggiorno. I criteri usati attengono al rispetto della normativa. Credo che gli avvocati dei quattro cittadini stranieri avranno modo di far valere le loro ragioni. Non conosco nel merito le situazioni specifiche. Il Comune in questo non ha competenza, io rispetto il mio ruolo.

Il tema è comunque delicato…
Che su queste questioni ci fosse tensione era evidente, lo stesso intervento del prefetto Morcone (capo del dipartimento Libertà civili e immigrazione del Viminale ndr) - intervenuto qualche settimana fa a un nostro convegno - testimoniava la consapevolezza. Spero ci sia una presa in carico da parte di tutti. La manifestazione del disagio è assolutamente legittima, credo che debba essere compatibile con una vita tranquilla dello stesso centro. Se le persone coinvolte - che sono centinaia e centinaia, attraverso i loro rappresentanti - vogliono portare avanti le proprie istanze credo che ne possa guadagnare la consapevolezza, da parte di tutti, della situazione.

Ascolta l'intervista completa scaricando il podcast
REDAZIONE ONLINE 23 mar 2015 00:00