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Ospitaletto
di LUCIANO FEBBRARI 20 apr 2018 16:33

Giancarlo, il cuoco pasticcere

Al numero 62 di via Seriola a Ospitaletto funziona il ristorante pizzeria Cascina Cattafame che unisce la buona cucina alla solidarietà. Qui lavora Giancarlo e "parlano tutti molto volentieri della sua torta cioccolato e pere"

Al numero 62 di via Seriola a Ospitaletto funziona il ristorante pizzeria Cascina Cattafame che unisce la buona cucina alla solidarietà: è aperto tutti i venerdì, sabato e domenica sera e tutte le domeniche anche a pranzo e dal lunedì al venerdì per i pranzi di lavoro a 9 euro. Durante l’anno sono molte le feste o le iniziative gastronomiche. Non mancano le idee. La presenza del ristorante pizzeria permette anche l’inserimento lavorativo di alcuni ospiti delle strutture della Comunità Fraternità. C’è in atto una collaborazione molto positiva con due utenti (Giancarlo e Gabriele) della bassa protezione che vivono negli alloggi per l’autonomia. “Il ristorante – spiega Carlo Caravaggi, responsabile del ristorante – è uno strumento per far crescere l’autostima delle persone. Hanno una responsabilità perché a mezzogiono il ristorante apre, ma ai clienti interessano sì e no le singole storie. Giancarlo è stato cresciuto dallo chef Portesani: oggi ricopre un ruolo significativo come pasticcere pur essendo, anche questa è una particolarità, diabetico. Gabriele aiuta come lavapiatti ed è una presenza preziosa, quasi indispensabile, all’interno della cucina”. Giancarlo, che aveva avuto già esperienza nel settore, oggi si sta specializzando come tirocinante. È solo all’inizio di questa esperienza, ma i frutti sono evidenti: alla Cattafame parlano tutti molto volentieri della sua torta cioccolato e pere. Ama la cucina, ma non le trasmissioni dedicate che definisce “finte e senza sostanza”. Vive in un appartamento insieme a un altro ospite e si occupa della gestione della casa (la spesa, la cucina, le pulizie): è di fatto la struttura più spinta verso l’autonomia nella quale una persona si deve preparare all’autonomia (gli operatori sono presenti in un numero minore di ore).

Nel servizio al ristorante come camerieri sono inseriti anche quattro ragazzi della Fraternità Impronta, per loro Giancarlo è un po’ come il fratello maggiore, colui che può dispensare i consigli giusti e che sa, nei momenti più difficili, creare un clima familiare. Il gruppo stesso, che va rinforzato tutti i giorni, diventa allora terapeutico. “Accogliamo all’interno della cascina Cattafame 27 ragazzi in situazioni di disagio, devianza o sottoposti a provvedimento penale. Tutto quello che facciamo qui – racconta Pierangelo Ferraresi, presidente di Fraternità Impronta – è in funzione loro: sia offrire una relazione affettiva e contenitiva, sia proporre esperienze di senso capaci di coinvolgerli, come possono essere la fattoria didattica e il ristorante pizzeria… ai ragazzi cerchiamo di far vivere un’esperienza come in famiglia. Hanno quasi tutti situazioni molto pesanti alle spalle. Alcuni si sono resi autori di reati, cerchiamo di aiutarli a costruirsi una vita diversa. Certo in sei mesi chi sei tu per cambiare la vita di un ragazzo di 17 anni?”.

LUCIANO FEBBRARI 20 apr 2018 16:33