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Monticelli Brusati
di CHIARA BUIZZA 20 gen 2020 09:29

Quel mattino a Lampedusa

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Un racconto drammatico quello di Vito Fiorino, falegname in pensione e pescatore per passione, che Antonio Umberto Riccò, scrittore e autore teatrale, sceglie di intrecciare con quelli di altri protagonisti di quel mattino a Lampedusa. sabato 25 gennaio alle ore 20.30, presso la Sala della comunità di Monticelli Brusati

<Eravamo in otto sulla “Gamar”, la mia barca. Poco prima delle due di notte ci siamo addormentati. Volevamo uscire più tardi per una battuta di pesca. Dopo qualche ora un mio amico ha sentito delle grida. Pensavo che fossero dei gabbiani […]. Alla fine ci siamo resi conto che non erano uccelli, erano urla>. Inizia così il racconto da parte di Vito Fiorino del naufragio di 545 persone all’alba del 3 ottobre 2013 al largo di Cala Tabaccara (Lampedusa); un  naufragio  che si trasforma nel giro di poche ore in una tragedia del mare:  358 le vittime, 20 i dispersi, 155 i superstiti, tra cui 41 minori. <Abbiamo cominciato a prendere tutti quelli che potevamo e a metterli in barca. Ci siamo ritrovati in 55 su un barchino di nove metri, con a bordo tutti questi ragazzi dai 13 ai 20 anni>.

Un racconto drammatico quello di Vito Fiorino, falegname in pensione e pescatore per passione, che Antonio Umberto Riccò, scrittore e autore teatrale, sceglie di intrecciare con quelli di altri protagonisti di quel mattino a Lampedusa. Una la certezza di fronte alla > (Papa Francesco, Lampedusa, 8 luglio 2013): >. L’esito: una lettura scenica che cuce magistralmente insieme testimonianze di soccorritori, di migranti, di lampedusani; immagini di repertorio;  musiche scritte ad hoc da Francesco Impastato. Inedita nondimeno la messa in scena del racconto: a dar voce alle tante testimonianze sono di volta in volta persone diverse asseconda dei contesti in cui viene proposto.

Così sarà a Monticelli Brusati, nell’ambito della Settimana educativa dedicata al tema dell’accogliere, sabato 25 gennaio alle ore 20.30, presso la Sala della comunità, dove a “ricordare per non dimenticare” sarà presente anche Vito Fiorino, nominato lo scorso anno nel Giardino dei Giusti di Milano, in cui dal 2003 “c’è un albero per ogni persona che ha scelto il bene”

CHIARA BUIZZA 20 gen 2020 09:29