lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
Brescia
di MARIO NEVA 21 ago 2020 00:27

Veglia d'armi

Per il Teatro del frammento (rivisitazione teatrale tra il testo e la lettura) sono in programma due impegni negli spazi della canonica (vicolo dell'Arciprete 2) della chiesa di Santa Maria in Calchera: il 25 agosto alle 20.45 Veglia d'armi (monologo teatrale a cura di Edo Martinelli) ispirato al Don Chisciotte e il 7 settembre La prova dal Re Lear di Shakespeare e dal libro di Giobbe.

Un uomo solitario, che a fatica mantiene se stesso e l`umile corte che lo circonda, vivendo di una modesta rendita terrena, diventa romanzo di cavalleria dipendente. Non dunque una cosa vile, qualsiasi come l`ubriacarsi, la droga più antica, o giocare d`azzardo, o alle carte; il lotto non esiste ancora, gli stessi videogiochi hanno bisogno del computer e della Play station, infine non c`è ancora il cellulare, quei pochi o quelle pochissime che seguono le telenovelas forse possono capire. Così leggendo e rileggendo, dilapidando lentamente i pochi averi il personaggio diventa pazzo, i romanzi letti si alleano al suo linguaggio, cavalleresco per l`appunto, accendendo una prodigiosa fantasia, abbastanza per tentare fisicamente la grande avventura del Cavaliere Errante. Il racconto parla di due spedizioni, ostacolate dal barbiere, dal parroco e dal cerusico che decidono di eliminare la biblioteca della follia, murandola ed eliminando i libri proibiti, che peraltro anch`essi, come si deduce mentre fanno l`inventario, hanno certamente letto e apprezzato. Lo scudiero fa da controcanto alla follia del padrone con la sua solida normalità ancorata alla moglie che lo aspetta, fatta eccezione per la promessa che ha ricevuto di un Regno che non verrà, e che comunque lo fa sognare avvicinandolo alle regioni della follia. Ma c`è un aspetto che merita di essere ben pensato e compreso... Don Chisciotte non è un personaggio reale...è stato creato dalla fervida fantasia di Miguel de Cervantes nei primissimi anni del Seicento, in due fasi di Scrittura; la seconda viene dopo che un anonimo, rapito dal successo straordinario della prima parte. Si è inserito indebitamente... riesce difficile a questo punto decidere se è più stimolante seguire le gesta della follia di don Chisciotte o la vita avventurosa e decisamente contraddittoria del suo autore, romanzo di vita reale anch`essa tutta da raccontare. Questo è il complesso mondo che viene a tema, prestandosi alle dilatazioni di ciascuno. La trama dei nostri frammenti, testi organizzati e rivissuti ad opera di Edo Martinelli cui si deve la regia, raccoglie una sobria collezione di testi che ci introducono progressivamente alla lettura del primo capitolo del Romanzo. La lirica finale ripercorre l`itinerario, dopo aver visto l`Africa da Cadice dall`altra parte del mare e il passo di Roncisvalle sui Pirenei, in due viaggi in Spagna. Resta che il voluminoso romanzo si apre come uno scrigno d`oro ricolmo di ogni bellezza, dove si assommano in un girotondo tragicomico tutti i generi espressivi; dove il mondo degli uomini, la natura, tutto si muove e si dispiega con la sapiente regia della Parola. Che il mondo sia liquido è già proclamato nell`opera a dir poco geniale di Cervantes, ma in lui e` una proclamazione di vita, di senso, di spessore delle cose. Non spento come nei contemporanei.

MARIO NEVA 21 ago 2020 00:27