Alpini in Adamello nel nome di Olivelli
Celebrare il valore del prossimo: il 61° Pellegrinaggio degli Alpini in Adamello (24-27 luglio 2025) è alle porte. La meta del cammino di ogni divisione è la Messa di sabato di 26 luglio, celebrata alle 11 presso il cimitero militare di Conca Serodine, presieduta dal vescovo Tremolada con la partecipazione del Coro Ana di Vallecamonica. Domenica 27 alle 10.30, invece, a Ponte di Legno la Santa Messa sarà presieduta dal cardinale Giovan Battista Re. Quest’anno il pellegrinaggio è dedicato al beato Teresio Olivelli, medaglia d’oro al valore, nato a Bellagio nel 1916 e deceduto nel lager di Hersbruck all’età di 29 anni, per colpa di una ferita ricevuta tentando di difendere un giovane aggredito da un kapò. Giacomo Velardita, nel libro “Teresio Olivelli Ribelle per Amore” a cura di Anselmo Palini, racconta: “Teresio, ancorché qualche volta non si sentisse bene, non si faceva ricoverare per poter assistere noi. Si prestava per tutti. Se non avesse avuto un cuore così grande, egli sarebbe tornato sano e salvo. Si deve realmente dire che egli sacrificò la sua vita per gli altri”.
Anselmo Palini presenterà il suo volume, sabato 19 luglio alle 21, nella sala polifunzionale di Ponte di Legno. In questa occasione saranno anche illustrati i luoghi della “cerimonia in quota”, a cura di Walter Belotti del “Museo della Guerra Bianca” di Temù.
Il fulcro del pellegrinaggio, il cimitero di Conca Serodine, si trova a nord del Passo del Tonale, a quota 2370 metri. Venne costruito nei giorni immediatamente successivi all’offensiva austro-ungarica del 13 giugno 1918, denominata “Spedizione Valanga”. La realizzazione di questo avvenne senza alcuna pianificazione, al fine di seppellire i caduti nell’azione sia italiani che austro-ungarici. Accoglie solo le salme dei caduti della battaglia del 13 giugno e di pochi altri militari, appartenenti ai reparti che presidiarono successivamente questo particolare tratto di fronte. La maggior parte delle sepolture riguardava ufficiali e alpini dei battaglioni “Valcamonica” e “Monte Clapier”, oltre che alcuni artiglieri e soldati delle compagnie mitragliatrici. Uno dei due ufficiali del “Battaglione Valcamonica” caduti a Cima Cadì il 13 giugno 1918 era il tenente cappellano don Giuseppe Canova. Si tratta dell’unico cappellano militare deceduto nel corso di un’azione durante l’intero conflitto sul fronte Adamello-Tonale. Scoperto per caso grazie al ritrovamento di tre fotografie dell’epoca, quello di Conca Serodine del cimitero di guerra a maggiore altitudine tra quelli allestiti sul versante camuno del fronte Adamello-Tonale. In più, studiando le fotografie, si è potuto capire che la croce di Cemento che adesso vi erge sia stata posizionata ancora prima della soppressione del cimitero nel 1920.
Volendo seguire l’esempio della generosità di Olivelli, il Comitato Organizzatore propone una raccolta fondi da destinare all’associazione “Fabio Sassi” con la missione di garantire “Dignità alla fine della vita”. Fondata a Merate, l’Associazione si dedica all’assistenza continuativa dei malati terminali ponendo particolare attenzione alle loro necessità fisiche, psicologiche e spirituali. Parte del ricavato è destinato anche alla Direzione socio-sanitaria della struttura complessa di cure palliative dell'Ospedale di Esine.
Come comunica il Comitato organizzatore, “Il Pellegrinaggio vuole rimanere occasione di memoria del passato, ma vuole essere anche occasione per dare forza ai desideri di pace e fratellanza tra i popoli”.
