Ancora vittime in montagna
Dopo gli incidenti di Monno e di Bienno, altri due morti ieri al confine tra i Comuni di Angolo Terme (Bs) e Castione della Presolana (Bg).

Ancora vittime sulle montagne bresciane. Dopo l’incidente che il 24 gennaio scorso era costato la vita a un 20enne della provincia di Sondrio travolto da una valanga nel comune di Monno, in Alta Valle Camonica, a circa 2300 metri di quota dove era salito in motoslitta un gruppo di persone in motoslitta, e il ritrovamento, dopo lunghe operazioni di ricerca, solo pochi giorni fa del corpo di Domenico Carrara, 33 anni, in località Val Degna a Prestine, ieri due persone, un uomo e una donna marito e moglie, hanno perso la vita ieri in una zona di montagna tra il Monte Vareno e lo Scanapà, nei pressi del Passo della Presolana, tra le province di Brescia e Bergamo, al confine tra i comuni di Angolo Terme (Bs) e Castione della Presolana (Bg).
Erano usciti per una passeggiata e si trovavano lungo una strada sterrata, molto frequentata anche d’estate. In prossimità di un canale ghiacciato, nel quale era scesa una slavina, uno dei due è scivolato e l’altro ha cercato di salvarlo ma entrambi sono caduti per alcune centinaia di metri e hanno perso la vita sotto gli occhi della figlia di cinque anni e di un’altra coppia. Subito allertata si sono dirette sul posto le squadre delle Stazioni Cnsas di Breno, V Delegazione Bresciana, e di Clusone, VI Delegazione Orobica, a supporto delle operazioni di soccorso e recupero, avvenute con l’elicottero di Areu (Azienda regionale emergenza urgenza) decollato da Brescia. Sul posto anche Carabinieri, Vigili del fuoco e il Corpo volontari Presolana con l’ambulanza. L’intervento si è concluso alle 17.
Sempre ieri i tecnici della V Delegazione Bresciana del Soccorso alpino, Stazione di Breno sono stati impegnai della ricerca di quattro persone che hanno perso l’orientamento nella zona di Punta Almana, sopra Sale Marasino.
I nuovi incidenti sono sono verificati all’indomani di un’iniziativa di informazione che la Stazione di Edolo del Soccorso alpino, V Delegazione Bresciana del Cnsas, ha tenuto sabato 30 gennaio sul tema della prevenzione degli incidenti e alla gestione dell’autosoccorso nell’ambiente della montagna innevata I partecipanti, circa una trentina, sono tutti giovani della zona, appassionati di motoslitte e interessati a capire come praticare il loro sport preferito nel rispetto delle regole, della loro incolumità e anche quella dei loro compagni di escursione.
Dopo una prima parte dedicata alla teoria, durante la quale i tecnici del Soccorso alpino (una decina quelli presenti) hanno illustrato tecniche e procedimenti per muoversi con consapevolezza in quota, quando c’è la neve, e hanno approfondito le problematiche che si possono incontrare, i partecipanti si sono spostati in località Fopa, sul Monte Padrio, che si trova sopra l’abitato di Doverio, una delle frazioni di Corteno Golgi, dove i tecnici hanno organizzato diversi campi e scenari, dove tutti i giovani partecipanti hanno potuto provare gli strumenti di autosoccorso (Artva, pala e sonda) per cominciare a recepirne l’utilizzo corretto e le tecniche basilari dell’autosoccorso.
Immani disgrazie come questa lasciano ammutoliti. Resta da capire, per quel che può contare, come mai si trovassero in quei luoghi così pericolosi con una figlia di soli 5 anni, mettendo a repentaglio anche la sua vita, e soprattutto trovandosi in area arancione con tutti i limiti agli spostamenti.