lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
di LUCIANO ZANARDINI 02 ago 2017 11:34

Riscoprirsi pellegrini

Ascolta

Dopo il grest, molti oratori scelgono il cammino come esperienza estiva

Il cammino come esperienza per ritrovare se stessi. Il cammino come occasione per mettersi alla prova con la fatica. Il cammino come momento per riallacciare o intensificare il dialogo con Dio. Il cammino come opportunità per farsi delle domande di senso sulla vita o per rispondere al senso della vita. Il cammino come scelta etica nella linea del turismo sostenibile. Sono tanti i motivi per cui molte persone decidono di mettersi in viaggio con il rischio a volte di non comprendere pienamente il significato religioso di un determinato percorso. Così Santiago, la Via Francigena o il percorso di San Benedetto (300 km da Norcia a Montecassino) diventano mete appetibili. In questi anni anche diversi oratori della nostra diocesi, in estate, hanno rispolverato il pellegrinaggio a piedi.

C’è anche chi, si pensi al gruppo “Camminare è un’arte” guidato da don Battista Dassa in Valle Camonica, lo propone come esperienza pastorale ordinaria. Nel fare un tratto di strada insieme si condividono le emozioni e gli stati d’animo, si evidenziano i propri limiti e le proprie qualità. Indispensabile, però, farne tesoro, cioè mettere nero su bianco in una sorta di diario di bordo il vissuto del pellegrinaggio. Per non dimenticare e per rivivere i giorni trascorsi.

La tecnica (si pensi all’abbigliamento o alle scarpe) ha sicuramente addolcito le condizioni dei viaggiatori. Certo i pellegrini di oggi non corrono il rischio di incrociare i briganti o di, come spesso succedeva, di contrarre malattie come la peste o la lebbra. Resta da chiedersi se, in parte, sono salvaguardate le motivazioni di chi partiva (senza sapere se avrebbe fatto realmente ritorno a casa) verso un determinato santuario. Tra i percorsi più suggestivi, si segnala la linea retta che collega sette santuari dedicati a San Michele Arcangelo: l’isolotto di Skelling Michael in Irlanda, l’isola di S. Michael’s Mount in Cornovaglia, Mount Saint-Michel in Normandia, la Sacra di San Michele in Val di Susa, il santuario di San Michele Arcangelo nella provincia di Foggia, il Monastero dell’isola di Symi in Grecia e il Monastero del Monte Carmelo in Israele. 

LUCIANO ZANARDINI 02 ago 2017 11:34