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Breno
di GIULIANO CHIAPPARINI 01 apr 2015 00:00

Preoccupa il piano regionale per le case dei riposo. L'allarme della Valle

I responsabili camuni delle case di riposo pochi giorni fa hanno voluto incontrare amministratori e politici per parlare del piano della Regione Lombardia per l'assistenza agli anziani, che vede il taglio di due milioni di euro per le Rsa della Valcamonica

Il grido d'allarme è stato lanciato in modo chiaro e forte. I rappresentanti politici della Valcamonica in Regione dovrebbero aver recepito. Ci si attende risposte, soprattutto da parte di chi sostiene a spada tratta la giunta Maroni. Magari qualche buona parola potrebbero mettere anche i parlamentari, pur se soliti cavalcare questioni un po' meno spinose. La questione è chiara. Il piano della Regione Lombardia per l'assistenza agli anziani, in particolare in relazione alle case di riposo, comporta "sacrifici" non indifferenti, ma c'è forse il tempo di rimediare visto che tutto entrerà a regime nel 2016. O almeno questo rimedio è auspicato dai responsabili camuni delle case di riposo che pochi giorni fa hanno voluto incontrare a Breno gli amministratori e i politici.

Si è così venuti a sapere che sul finire dello scorso anno al Pirellone sono passate alcune delibere che tagliano di circa due milioni di euro le erogazioni di fondi per le Rsa dell'area camuna. Scomparirebbe circa il 20% degli attuali 800 posti letto 'accreditati', cioè in parte coperti dai fondi regionali. Qualcuno ritiene che possa essere una mossa studiata a tavolino per costringere ad innalzare le rette, dato che attualmente la media camuna di 45 euro è fra le più basse in Regione. La media lombarda, infatti, veleggia oltre i 55 euro. Va per altro considerato che gli aumenti sarebbero obbligati, stante l'indebitamento di molte Rsa a seguito degli investimenti infrastrutturali degli ultimi anni proprio per adeguarsi alle sempre più stringenti normative regionali.

L'Unione delle case di riposo camune, sindacati ed alcune associazioni sono sul piede di guerra, anche perchè sulle delibere in questione non è ancora stata fatta piena chiarezza. Forse si otterrà un apposito incontro a Milano, magari dopo che anche i sindaci si saranno mossi. Naturalmente andrà tenuto conto non solo del rischio di un calo della qualità del servizio erogato agli anziani accolti nelle tredici Rsa valligiane, ma anche dei risvolti occupazionali. Si parla infatti della perdita di una cinquantina di posti.
GIULIANO CHIAPPARINI 01 apr 2015 00:00