lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
Durazzo
di MASSIMO VENTURELLI 27 nov 2019 08:13

Albania: nessun danno per i bresciani

Ascolta

Cresce col passare delle ore il bilancio dei danni e del numero delle vittime del terremoto che nelle prime ore di ieri ha colpito la zona di Durazzo. Si è già messa in moto la macchina della solidarietà internazionale. Per i missionari bresciani presenti nel Nord del Paese tanto spavento ma nessun danno

A poco più di 24 ore dalla scossa di terremoto (6.5 la magnitudo) che ha portato distruzione nella zona di Durazzo e nelle vicina città di Thunama, in Albania ancora si cercano i sopravvissuti sotto le macerie. Per ora i dati ufficiali parlano di 22 vittime e oltre 600 feriti. Si teme però che sotto quel che resta di palazzi e abitazioni possano esserci altre persone. Alla prima violenta scossa delle 3.05 ne sono seguite molte altre.  Sin dalle prime ore di ieri, però, si è messa in moto la macchina della solidarietà per non lasciare sola l’Albania. Dall’Italia si è mossa, via mare, una colonna della Protezione civile con al seguito anche cani molecolari in grado di individuare vittime e feriti sotto le macerie

Caritas Albania, che si è attivata subito con la propria rete delle Caritas diocesane e sta raccogliendo le prime informazioni dalle parrocchie e missioni per andare incontro alle esigenze delle persone colpite e ai numerosi sfollati, ha chiesto sostegno per l’apertura di 5 campi Caritas soprattutto per quanto riguarda i generi alimentari, il vettovagliamento e dotazioni per la sistemazione notturna nelle tendopoli.

Sono stati segnalati danni anche a chiese ed edifici parrocchiali. Il Ministero dell’Interno ha comunicato che si stanno attivando 3 centri di accoglienza e raccolta sfollati a Shijak - Durazzo, 3 centri a Tirana, 1 a Helms-Kavaje e 1 a Lezhe. Caritas Italiana ha espresso vicinanza e solidarietà a Caritas Albania con cui collabora dal 1993 per dare risposta ai tanti bisogni della popolazione locale, segnata da una povertà diffusa, un alto tasso di disoccupazione, soprattutto giovanile e una forte emigrazione.

Anche Brescia, tramite la Caritas diocesana e l’Ufficio per le missioni, diretto da don Roberto Ferranti, per nove anni fidei donum proprio in Albania, si sta attivando per essere di aiuto alle popolazioni colpite dal sisma. Eventuali aiuti per sostenere le popolazioni albanesi colpite dal sisma possono essere inviate tramite c/c postale n° 10510253 intestato a Caritas Bresciana, tramite c/c bancario intestato a Diocesi di Brescia - Ufficio Caritas presso Ubi Banca spa - filiale Brescia 5, Iban IT 23 X 03111 11205 000000007051, tramite c/c bancario intestato a Fondazione Opera Caritas San Martino - ramo Onlus presso Banca Intesa Sanpaolo, Iban IT 82 C 03069 09606 100000002695 (Effettuando il versamento tramite c/c bancario alla Fondazione Opera Caritas San Martino - ramo Onlus, l’importo sarà deducibile, per effetto dell’art. 1 D.L. 35 del 2005, dalla dichiarazione dei redditi).

È stato lo stesso sacerdote, che già nelle prime ore di ieri li aveva raggiunti telefonicamente, a dare rassicurazioni sulle sorti dei missionari bresciani presenti nel nord est del Paese: don Gianfranco Cadenelli, le suore maestre di Santa Dorotea e i volontari laici Raffaele Fiori e Francesca Fabbriciani stanno bene e pur avendo avvertito le scosse di terremoto non lamentano danni particolari a strutture e persone.

Dopo il terremoto del 1979 che aveva colpito in particolare Scutari causando vittime e distruzione, quella di ieri è la più violenta registrata in Albania negli ultimi 40 anni.

MASSIMO VENTURELLI 27 nov 2019 08:13