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Brescia
di MASSIMO VENTURELLI 16 ott 2020 08:25

Visconti: Brescia pronta contro il virus

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Intervista al Prefetto Attilio Visconti: “L’esperienza maturata nei mesi scorsi consentirà di affrontare con armi più efficaci una seconda ondata del Covid-19

Con il Governo che dopo mesi è tornato a mettere mano allo strumento del Dpcm per arginare il diffondersi del contagio del Paese, la tanto evocata seconda ondata del Covid-19 sembra essersi materializzata.

La contabilità quotidiana dei nuovi positivi, dei ricoverati negli ospedali e, purtroppo, dei decessi giustifica l’innalzamento delle misure di contenimento e di prevenzione a cui l’esecutivo guidato da Giuseppe Conte ha pensato.

Una parte importante per evitare che il ritorno del coronavirus torni a presentare lo stesso conto pesante della prima parte di questo 2020, è ancora una volta riservata da un lato al senso di responsabilità di ogni singola persona. Un ruolo altrettanto importante, per altro mai dismesso nemmeno nei giorni in cui la pandemia sembrava avere un po’ rallentato la sua corsa, è quello assegnato a chi è responsabile del coordinamento e della gestione della complessa macchina organizzata che, in ogni territorio, fa capo alle Prefettura, come conferma in questa intervista il Prefetto di Brescia, Attilio Visconti.


Si parla molto in questi giorni di un ritorno della pandemia, della necessità di nuove attenzioni. Come sta seguendo la Prefettura l’evolversi della situazione?

La Prefettura non ha mai smesso di seguire l’evoluzione dello stato pandemico, sia perché questo non è mai cessato, anche se negli ultimi mesi ha diminuito la sua virulenza iniziale, ma soprattutto perché è ancora vigente la Dichiarazione dello Stato d’emergenza a livello nazionale, ultimamente prorogata al 31 gennaio 2021. Sono rimasto in strettissimo contatto con i vertici del sistema sanitario bresciano, ed ho applicato in maniera puntuale i vari interventi che il Governo ha attuato negli ultimi mesi modulati a seconda dello stato pandemico.

Non solo, ma alcuni web team che ho istituito durante la fase del lockdown, hanno continuato e continueranno ad essere operativi, come quello del trasporto scolastico, nodo nevralgico per consentire che l’essenziale ripresa dell’anno scolastico avvenga senza criticità di rilievo, e quello con le imprese.


I mesi di relativa “calma” dalla fine del picco della primavera scorsa ai giorni nostri sono serviti per studiare ciò che era avvenuto, per mettere a punto nuove strategie in caso di un ritorno del virus?

Certo. Ogni fenomeno storico che ha un forte impatto sulla popolazione, come è avvenuto con la pandemia da Covid 19, va poi esaminato per esaminare come affrontarlo adeguatamente se si dovesse ripresentare, anche se questo è recentissimo e non ancora esaurito.

E considerato che le strategie adottate in piena emergenza hanno sortito efficaci effetti nella gestione di un evento, ricordiamolo sempre, non solo imprevedibile ma fortemente impattante, stiamo agendo su queste rafforzando i momenti di coordinamento con gli altri enti.


Brescia è pronta per l’eventuale seconda ondata?

Va sempre evidenziato che le misure a tutela della collettività e di contrasto alla diffusione della pandemia, sono disposizioni governative, e che le Regioni possono solo renderle solo più restrittive. L’applicazione di cautele, correlate anche a modelli previsionali scientifici, dipenderà dall’evoluzione del Covid-19. Brescia, come le altre realtà nazionali, intraprenderà tutte le iniziative necessarie per poter affrontare ogni situazione critica che possa accadere.-


Tra le tante esperienze vissute nei scorsi mesi, quale è stata di maggiore aiuto nelle previsioni di azioni da mettere eventualmente in campo in caso di seconda ondata?

Sicuramente l’approccio collaborativo permanente con le realtà locali si è dimostrato un elemento fondamentale, atteso che il monitoraggio continuo di ciò che avveniva nei Comuni ci ha consentito di avere il polso della situazione h24 e di poter intervenire direttamente.

È quello che ho già sperimentato con successo con la chat attivata pochissimi giorni dall’inizio della pandemia con tutti i sindaci del territorio bresciano che mi ha consentito di poter verificare l’evolversi della situazione pandemica in tempo reale.


Quali sono, se ce ne sono, le novità rispetto a quanto vissuto nella prima parte di questo 2020?

Una più matura consapevolezza collettiva rispetto a quello che potrebbe avvenire. Cosa che ho già notato girando per Brescia e constatando con piacere che tutti usano le mascherine. Ciò sta a significare che l’adozione di ulteriori modelli comportamentali già collaudati, come quelli che si stanno profilando nei prossimi interventi normativi, non verrà vista in maniera traumatica come è avvenuto nella prima parte del 2020. Siamo di fronte ad un mostro non ancora del tutto conosciuto, ma che è già stato affrontato: e questo è molto.

MASSIMO VENTURELLI 16 ott 2020 08:25