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Brescia
di REDAZIONE 28 feb 2019 09:03

Cas: preoccupano le novità

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La Prefettura di Brescia ha pubblicato la procedura di gara per garantire la prosecuzione del programma di accoglienza dei cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale già presenti presso i Centri di accoglienza straordinaria. Meno posti e minori risorse. Le perplessità degli operatori

La Prefettura di Brescia ha pubblicato la procedura di gara per garantire la prosecuzione del programma di accoglienza dei cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale già presenti presso i Centri di accoglienza straordinaria.  Molte le novità presenti, conseguenza diretta anche del decreto sicurezza adottato dal governo nei mesi scorsi e trasformato in legge dal Parlamento.

Le principali sono rappresentate dal numero dei posti messi a disposizione, ridotti per il 2019 a 1.710 (la metà di quelli attuali) per effetto del decrescente afflusso di richiedenti asilo sul territorio provinciale, e il dimezzamento della quota giornaliera per ogni singola persona accolta. Dai 35 euro del precedente bando del 2017, si scende ai 18 di quello attuale per i Cas che possono ospitare sino a un massimo di 50 persone in singole unità abitative. La quota sale a 21, 50 euro per i centri collettivi con capienza da 51 a 300 persone, e a 23 per i contri con capienza massima sino a 50 posti. Alla prima tipologia di centro il nuovo bando destina 980 posti; 480 vanno alla seconda e 250 alla terza.

La definizione di questi numeri,in attesa del contenuto effettivo del bando che deve ancora essere pubblicato, ha tenuto conto delle esperienze maturate a livello territoriale, del differente grado di autonomia raggiunto dagli ospiti e della diversificata offerta pervenuta ad oggi dal mercato di riferimento. La durata dell'accordo quadro, tenuto conto dei tempi procedurali per esperire la gara, è fissata in 2 anni, con inizio presunto dal 1° maggio 2019 o dalla data di stipula dell'accordo stesso, se successiva.

Anche se, come detto, manca ancora il bando con le specifiche di quanto richiesto alle realtà che intendono partecipare alla gara, òa riduzione delle risorse mette in discussione, come hanno sottolineato molti degli operatori interessati, il mantenimento dei servizi erogati dai richiedenti protezione internazionale accolti nei Cas, e dettagliatamente descritti nel bando precedente. Le minori risorse a disposizione potrebbero mettere a rischio sarebbero tutti quei servizi destinati a favorire l’integrazione sociale e culturale degli ospiti delle strutture. A poche ore dalla comunicazione del Prefetto già più di una delle realtà oggi coinvolte nella gestione dei Cas, hanno manifestato molte perplessità perché con le novità introdotte rischiano di vedere ridotta la loro azione alla semplice erogazione dei servizi legati alla semplice ospitalità.

REDAZIONE 28 feb 2019 09:03