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Brescia
di ROMANO GUATTA CALDINI 05 ott 2018 13:29

Consigli di quartiere: le novità

Approvato il nuovo regolamento dei 33 organismi di partecipazione del territorio. Si apre all’opzione “budget”. L’assessore Alessandro Cantoni: “Credo che sia fattibile in un secondo momento, soprattutto per i piccoli interventi”

Domenica 2 dicembre i bresciani saranno chiamati al voto per il rinnovo dei 33 Consigli di quartiere. La presenza di una lista unica indica, anche in questa tornata, la marcata sensibilità per il “civismo” che ha caratterizzato tali organismi, a Brescia, dopo l’abolizione delle circoscrizioni. Le novità introdotte al regolamento nei giorni scorsi, nonostante l’astensione al voto finale di FI e Lega, rappresentano una vittoria della Giunta Del Bono che proprio su tali realtà, nel corso del primo mandato, aveva scommesso per rilanciare la partecipazione. Anche le opposizioni, infatti, hanno manifestato la volontà di scendere in campo in vista dell’appuntamento elettorale: “È stata data piena cittadinanza politica ai tanti elettori del centro destra – ha dichiarato il coordinatore di Forza Italia Paolo Fontana – che vorranno impegnarsi per il bene comune”. Anche il fronte leghista, pur rivendicando la propria contrarietà all’attuale impianto dello strumento partecipativo, è pronto a mettersi in gioco, come sottolineato dal consigliere Massimo Tacconi. Favorevole il voto di Guido Ghidini (M5S) che prima di sedere sugli scranni della Loggia ha presieduto il Cdq di Urago Mella. Delle direttrici che guideranno gli organi consultivi ne abbiamo parlato con l’assessore con delega alla Partecipazione Alessandro Cantoni.

Quali sono le principali modifiche approvate nel regolamento dei Consigli di quartiere che andranno a insediarsi?

Sono stati introdotti alcuni correttivi che avvicineranno i quartieri all’ente comunale. Sono previsti la nomina di un vicepresidente e la ricezione del verbale dei Cdq entro trenta giorni, con la conseguente pubblicazione on line. Un’altra tematica affrontata è la sfiducia nei confronti del presidente. La stragrande maggioranza dei presidenti dei Consigli in questi anni ha lavorato in maniera impeccabile. Ci sono stati casi, però, in cui chi era chiamato a guidare gli organismi consultivi ha disperso le energie del gruppo. Abbiamo poi introdotto l’obbligo da parte della Giunta di consultare i Cdq quando si andranno ad affrontare tematiche di rilievo. Inoltre, il sindaco e l’assessore alla partecipazione, annualmente, avevano la facoltà di convocare l’assemblea dei presidenti. Con il nuovo regolamento, oggi, 1/3 della totalità dei rappresentanti dei 33 quartieri ha la possibilità di chiederne la convocazione. In base agli emendamenti presentati dalle opposizioni si è deciso di tenere i Consigli come minimo ogni bimestre, quando invece, in passato, l’appuntamento era trimestrale. I Cdq, che possono organizzarsi in sottogruppi, hanno la possibilità di avere un coordinatore per ogni gruppo tematico. Infine, durante l’assemblea dei presidenti, potranno essere nominati, all’interno delle Consulte comunali, alcuni referenti, affinché possano conoscere maggiormente la macchina amministrativa, facendo sentire le proprie voci.

Quanto potranno incidere gli organismi di partecipazione sulle scelte della Loggia?

Dipende dalla buona politica che si vuole attuare. Penso sia fondamentale l’ascolto. I consiglieri come i presidenti sono i nostri occhi sul territorio. Nove assessori non possono, ovviamente, essere presenti su tutto il territorio comunale... Attraverso il lavoro di squadra si può veramente migliorare la città.

Per quanto riguarda la proposta della Lega di dotare i quartieri di un loro budget?

In questi mesi ho potuto affrontare le modifiche, comprese quelle delle linee di confine. Il bilancio partecipativo è un tema che può essere preso in considerazione in un secondo momento, successivo al voto del 2 dicembre. Nella nuova stagione che andrà ad aprirsi è mia intenzione rivedere tutto il sistema. Un esempio? Nello statuto non è neanche inserito il regolamento. Andrà rivisto, anche in concreto, affinché gli uffici abbiano il personale adeguato che possa controllare i bilanci di tutti i 33 quartieri. Credo che sia fattibile, soprattutto per quanto riguarda i piccoli interventi.

Si continua nel solco del civismo...

Certo. Io, come il resto della Giunta, considero la partecipazione attiva a questo livello un campo neutro, senza ideologie. Ecco perché la lista unica.


ROMANO GUATTA CALDINI 05 ott 2018 13:29