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Brescia
di MASSIMO VENTURELLI 07 ott 2019 09:49

Da via Bissolati a Tokio 2020

Silviu Culea, 46 anni, campione del wheelchair tennis (giocato in carrozzina), e le cure ricevute in Poliambulanza per coltivare il sogno paralimpico

Silviu Culea, 46 anni da Calcinato, è uno degli esponenti di punta nazionali del wheelchair tennis, giocato in carrozzina. Ha scoperto questo sport solo nel 2013, dopo aver trovato per anni nel basket (sempre in carozzina) la via per rinascere da un terribile incidente sul lavoro che l’aveva privato dell’uso delle gambe.

Sogno. Culea è un tesserato della società Canottieri Garda Salò e si allena a Brescia con il club “Forza e Costanza” (una delle eccellenze nazionali nel campo del wheelchair tennis). La scalata in soli sei anni al ranking mondiale l’ha portato a coltivare un sogno: la partecipazione alle paralimpiadi di Tokio 2020. Passando di torneo in torneo in giro per l’Europa, la distanza che lo separava dalla capitale giapponese andava facendosi sempre più corta. Sino a quando... “Sino a quando – ha raccontato Culea, raggiunto nei giorni scorsi al telefono tra un turno e l’altro di un torneo che stava giocando a Porto – sono stato fermato da un fastidioso problema fisico. Allora il sogno ha cominciato a trasformarsi in incubo”. Le prime diagnosi sono, però, impietose: uno stop di almeno sei mesi e l’ipotesi, tutt’altro che remota, di un intervento chirurgico. “Una prospettiva – continua – che per me avrebbe significato rinunciare al sogno di poter rappresentare l’Italia alle paralimpiadi di Tokio”.

Determinazione. Con la stessa determinazione che l’ha portato ad affermarsi nello sport, cerca altre risposte, altri pareri. “Il mio allenatore, che già conosceva la realtà - continua l’atleta - mi ha parlato di Poliambulanza, dei suoi livelli di eccellenza e mi ha convinto a recarmi in via Bissolati”. Qui ha trovato medici e personale infermieristico altamente preparati e che hanno saputo affrontare con grande professionalità e una carica umana incredibile il suo problema. E quella diagnosi infausta che per Culea significava l’addio al sogno di Tokio, ha trovato una soluzione diversa. “In due mesi – continua Culea – mi hanno praticamente rimesso a nuovo”. In via Bissolati Culea ha trovato preparazione, competenza e soprattutto la capacità di infondere sicurezza: si è affidato alla dotoressa Lina Falanga che gli ha consentito di riprendere la marcia verso Tokio. Culea ha ripreso il suo cammino e, di torneo in torneo, sta riconquistando le posizioni nel ranking. Per arrivare a staccare il biglietto per Tokio 2020, Culea deve essere tra i migliori 40 giocatori del mondo. La rincorsa è cominciata: obiettivo dell’atleta della Canottieri Salò è di staccare il biglietto per le paralimpiandi: la sua determinazione e l’aiuto ricevuto in Poliambulanza (con il tifo dei tanti amici che qui si è conquistato) le armi in più per salire sull’areeo per Tokio.

MASSIMO VENTURELLI 07 ott 2019 09:49