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Brescia
di ROMANO GUATTA CALDINI 30 nov 2017 11:44 Ultimo aggiornamento 01 dic 2017 06:44

Aids: il silenzio non è la soluzione

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Si celebra oggi la Giornata mondiale per la lotta a una patologia di cui si parla sempre di meno. Nonostante il silenzio non viene meno l'impegno, anche a Brescia, di chi lotta da anni contro la diffusione della malattia e nell'assistenza delle persone colpite dalla stessa. L'impegno di Caritas diocesana e di tante altre realtà con il progetto Nelson avviato nel 2015

Chi ha vissuto la propria adolescenza a cavallo fra gli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso non può non ricordare le sagome viola delle “Pubblicità progresso”, gli spot televisivi che mettevano in guardia dalle modalità di trasmissione dell’Hiv. L’allerta si era attivata nelle menti del pubblico, soprattutto dei giovani. A distanza di oltre trent’anni e in vista della Giornata mondiale contro l’Aids che si celebraoggi, è giusto ricordare che, nonostante i notevoli passi compiuti nel campo medico, la malattia non solo non è scomparsa ma si registra un preoccupante calo della cognizione del fenomeno.

Premesso che “il silenzio non elimina il problema”, per contrastare il calo di consapevolezza del rischio, molto è stato fatto grazie al progetto Nelson, avviato a inizio 2015 nell’ambito dell’iniziativa nazionale Aids-Fondo Cei 8xmille Italia dalla Caritas diocesana di Brescia. La prima annualità aveva visto focalizzare i suoi interventi nelle parrocchie e negli oratori attraverso percorsi laboratoriali di sensibilizzazione e informazione. Con il secondo anno la scelta operativa ha visto il gruppo di lavoro, formato da 15 operatori provenienti da realtà diverse (coop. Gaia, Consorzio Gli Acrobati, Comunità Nuova Genesi, Consultorio diocesano di Brescia, Uni.Bs/Asst Sp. Civ. di Brescia Rep. Malattie Infettive, coop. Il Calabrone) impegnarsi su fronti diversi. Oltre a proseguire le proposte volte al territorio, nella seconda annualità sono stati coinvolti maggiormente i giovani/adolescenti, proponendo ad alcuni istituti superiori di Brescia percorsi di informazione e formazione, rivolti in primis agli studenti del triennio: 15 classi per un totale di 335 studenti. “Merita nota – ha sottolineato le referente del progetto Nelson Caterina Manelli – il lavoro svolto con l’Istituto De André con cui si è intervenuti attraverso la specifica metodologia della ‘peer education’. Non nuova in sé, è però stata sperimentata sulle specifiche tematiche dell’Hiv e Aids”. L’intervento è consistito in “un incontro assembleare preparatorio con 70 studenti, tre incontri formativi per il gruppo d’insegnanti, sei incontri di formazione con il gruppo ‘peer’ e quattro di verifica finale. I ‘peer’ hanno poi svolto un’attività di ricaduta sui propri coetanei (230) svolgendo essi stessi attività formativa”. Adesso, “tutti i questionari – pre/post – sono in fase di analisi ed elaborazione in Caritas italiana affinché possa uscirne un lavoro di sintesi che dica della situazione a livello macro”.

Il Progetto nazionale vede, infatti, coinvolte 16 Caritas diocesane. “Per quanto ci riguarda – continua Caterina Manelli – al di là dei numeri, possiamo confermare l’interesse riscontrato da un lato, la mancanza di conoscenze specifiche sulla tematica non solo dell’Hiv ma anche di tutte quelle malattie sessualmente trasmissibili, la necessità di operare affinché anche queste delicate tematiche possano venir proposte con un’attenzione certamente sanitaria, ma anche psicologica, relazionale ma soprattutto ragionando con i nostri interlocutori (studenti o adulti) di valori e di legami”. Dal lavoro svolto nelle classi “emerge sicuramente una certa diminuzione della percezione del rischio, per questo non va abbassata la guardia a partire dall’aspetto formativo”. Caritas italiana, attraverso la collaborazione con le Caritas diocesane che hanno partecipato al progetto Hiv/Aids, sta studiando la possibilità di predisporre materiale formativo rivolto agli insegnanti, comprensivo di incontri di preparazione specifica a loro destinati, affinché siano essi stessi in grado di poter portare avanti tali attività nei confronti degli studenti. Anche Caritas Brescia sta offrendo la sua collaborazione in tal senso sulla base delle esperienze maturate in questi anni.

ROMANO GUATTA CALDINI 30 nov 2017 11:44 Ultimo aggiornamento 01 dic 2017 06:44