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Brescia
di ROMANO GUATTA CALDINI 18 ott 2021 08:13

Insieme a Libera, liberi dalle mafie

Il blitz della scorsa settimana che ha portato in carcere Gianenrico Formosa, Francesco Candiloro e Giuseppe Zappia, i tre bresciani finiti nel mirino della Direzione distrettuale antimafia che contesta la ricettazione e la detenzione di armi da guerra (pistole e bombe a mano) da utilizzare per un attentato ai danni di un ex affiliato alla Cosca Crea, della ‘ndrangheta, è indice di una preoccupante infiltrazione mafiosa nel tessuto socio-economico del territorio. Libera, l’associazione fondata nel 1995 da don Luigi Ciotti che si occupa in vario modo del contrasto alla criminalità organizzata, è da sempre impegnata soprattutto in ambito educativo. Così avviene anche a Brescia dove l’associazione, con i suoi circa 200 iscritti, è presente nelle realtà scolastiche. Tita Raffetti, referente bresciano dell’associazione, dal giugno scorso, punta sui giovani e sulla sinergia fra diversi soggetti. E non sono poche le realtà che sono già scese in campo al fianco di Libera. Fra queste ricordiamo: il Coordinamento famiglie affidatarie, l’Associazione Montessori, l’Associazione bambino emopatico, l’Anffas di Desenzano, le Acli di San Vigilio e l’associazione Don Chisciotte di Roncadelle. La Valle Camonica è la roccaforte nel Bresciano di Libera e proprio qui, a Gianico, è appena terminata la sistemazione di un’unità abitativa confiscata alla mafia e assegnata, oggi, all’associazione Terre Unite di Passirano che si occupa della promozione femminile e delle pari opportunità. “I nostri ragazzi – sottolinea Raffetti – sono stati straordinari così come anche il Comune che ha fortemente voluto quest’assegnazione”.

 Fra i giovani volontari che compongono la squadra di Raffetti troviamo Valerio Iervasi, 36 anni, da quattro impegnato nelle attività di Libera. “Nel Bresciano – afferma – i beni confiscati alle mafie sono 235, di cui 125 quelli destinati ai Comuni. Si tratta di tutti quei casi che hanno concluso l’iter procedimentale avviato dall’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Spetterà poi alle diverse amministrazioni scegliere per quale tipo di riutilizzo sociale dedicare il bene. Sono invece 115 i beni in gestione all’Agenzia. In questo caso non è concluso l’iter di confisca o sussistono delle problematiche come ad esempio dei vincoli creditizi. In prevalenza, a Brescia come in Lombardia, si tratta di appartamenti. Il nostro compito è sollecitare i Comuni affinché le proprietà sequestrate vengano destinate a scopi sociali o per fini istituzionali”. Dall’altro lato la mission di Libera si concretizza nelle campagne di sensibilizzazione per far comprendere l’importanza del riutilizzo di quel determinato bene per finalità collettive. Mantenere viva la memoria delle vittime innocenti è il terzo tassello che compone il mosaico delle attività di Libera. “Pensiamo – continua il volontario – a spazi da destinare alle associazioni, a progetti di rigenerazione urbana, all’housing sociale e, non ultima, alla possibilità di svolgere attività lavorative all’interno dei beni confiscati, coinvolgendo soggetti svantaggiati”. Trattandosi in larga parte dei casi di appartamenti, il più delle volte le progettualità messe in campo riguardano l’housing sociale o iniziative di convivenza abitativa legate al “dopo di noi”. “Un esempio di questo tipo – sono ancora parole di Iervasi – è rappresentato da ‘Le chiavi di casa’ gestito dall’Anffas di Desenzano. A Brescia, in via Crocifissa di Rosa, la cooperativa Mongolfiera si occupa del progetto ‘Fuori dal nido’, sempre con destinatari soggetti disabili e con le stesse finalità. Ancora in città, un attico in via Aldo Moro è stato assegnato al Coordinamento famiglie affidatarie e viene utilizzato per gli incontri di formazione e per quelli fra minori e genitori.

Molto spesso invitiamo le scuole a visitare proprio quel bene confiscato e svolgiamo anche noi iniziative di sensibilizzazione alla cittadinanza con eventi ad hoc”. Nel periodo estivo, inoltre, sul territorio si svolgono i campi estivi “E!State Liberi!” di impegno e formazione sui beni confiscati alle mafie. I campi si sono svolti nel 2019 e nel 2020 a Padenghe e Bedizzole con la collaborazione del progetto “Legami Leali”, e a Gianico organizzato dal presidio della Valle Camonica. Nel 2021 il campo si è tenuto in città ed è stato organizzato in collaborazione con Legambiente Brescia.

ROMANO GUATTA CALDINI 18 ott 2021 08:13