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Brescia
di GIORGIO ADRIANO 08 mar 2019 10:13

La pedagogia della lumaca

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Alla scuola dell’infanzia paritaria S. Maria di Nazareth un progetto educativo che presta grande attenzione all’ascolto e all’attesa dei bambini. Insegnanti ed educatrici operano per la formazione integrale dei piccoli

La fiducia nelle capacità dei bambini e l’attenzione al rispetto dei loro tempi sono tra i capisaldi della scuola dell’infanzia paritaria S. Maria di Nazareth, che, da alcuni anni a questa parte, basa il proprio operato sulla cosiddetta “pedagogia della lumaca” o “della lentezza”, laddove l’ascolto e l’attesa dei bambini assumono enorme importanza. Seguendo il carisma piamartino, insegnanti ed educatrici operano per la formazione integrale del bambino, curandone l’apprendimento ma anche la dimensione affettivo-emotiva.

Laboratori. Accanto alle consuete attività ludiche, sono stati progettati laboratori tra cui quello multimediale, pensato per permettere ai bambini dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia di fare le prime “esplorazioni” dei new media, anche a scuola, e per svolgere svariate attività interagendo attivamente con questi strumenti in modo giocoso e divertente. Il laboratorio ha offerto ai piccoli alunni un’opportunità di apprendimento globale ed immediato, attraverso il coinvolgimento simultaneo di più canali ricettivi. Inoltre lo svolgimento di attività profondamente motivanti ha permesso loro di attivare processi fondamentali quali: attenzione, memoria, voglia di imparare. Nessun bambino si è mai rifiutato di partecipare al laboratorio ed era desiderio anche di quelli più piccoli andare ad imparare divertendosi.

Pretesto. Questi strumenti sono stati però solo un pretesto per effettuare una ricognizione dei “saperi” dei bambini, porre loro domande, interrogativi… riflettere criticamente sul loro utilizzo. In una prima fase l’insegnante, tramite il metodo narrativo, pone degli interrogativi ai bambini inerenti lo scopo e l’utilizzo dei social media; in un secondo momento l’insegnante apre la discussione chiedendo ai bambini quanti cartoni animati guardano al giorno e quante televisioni, tablet e cellulari sono presenti nelle loro abitazioni. In una terza fase del progetto con l’insegnante i bambini iniziano ad utilizzare la telecamera a circuito chiuso scoprendo a poco a poco la differenza tra il mondo reale ed il mondo virtuale. Successivamente i bambini sono impegnati nella costruzione di un flip-book, un blocchetto di fogli su ognuno dei quali è disegnata una figura di cartone animato; sfogliato rapidamente, dà l’impressione del movimento. Gli obiettivi formativi che il laboratorio si pone sono principalmente legati a sviluppare e promuovere l’autonomia di pensiero e di senso critico riferito all’utilizzo di questi nuovi strumenti tecnologici che, oggigiorno, sono sempre più presenti non solo nel mondo adulto ma già a partire dai primi anni di vita del bambino.


GIORGIO ADRIANO 08 mar 2019 10:13