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Brescia
di EMILIA NICOLI 31 ott 2019 10:27

La scuola come maestra di vita

Scuola-lavoro e prospettive per il futuro, il concorso indetto dalla Federazione Maestri del lavoro nell’ambito del progetto che ha coinvolto ben 6000 studenti delle secondarie di 1° e 2° grado della provincia

“Dobbiamo considerare la scuola non come una prigione in cui siamo costretti a stare per 16 anni, ma una palestra di allenamento in cui cadiamo e ci rialziamo, fino a che non siamo pronti ad iniziare a salire la scala della nostra vita con tutto l’impegno possibile.” Questo pensiero è estratto da uno dei 150 elaborati, sul tema scuola-lavoro e prospettive per il futuro, selezionati per il concorso indetto nell’anno scolastico 2018/19 dalla Federazione Maestri del lavoro nell’ambito del progetto che ha coinvolto ben 6000 studenti delle secondarie di 1° e 2° grado della nostra provincia. I “Maestri del lavoro” sono quei cittadini che durante la loro vita si sono distinti per perizia, laboriosità e condotta morale e che vengono insigniti dal Presidente della Repubblica col titolo e con la “stella” al merito. Essere buoni maestri significa però continuare a mantenere un alto livello etico e trasferirlo alle nuove generazioni. Perciò, come ha spiegato il console provinciale Raffaele Martinelli, da anni viene proposto alle scuole bresciane questo progetto di sensibilizzazione e orientamento. Il 22 ottobre, in palazzo Loggia a Brescia, si è svolta la cerimonia per l’assegnazione, oltre agli attestati di apprezzamento, a quelli di merito per la qualità del lavoro svolto, con incentivi allo studio ai tre migliori temi elaborati: per la scuola di 1° grado da Sara Filippini, Miriam Sberti, Sara Migliorini; per quella di 2° grado da Michele Valtellini, Elena Cavallari, Rodrigo Passerini e da Alice Razio per la scuola professionale. La cerimonia si è svolta in un clima festoso con la partecipazione di autorità istituzionali, di esponenti di M.d.L., di docenti e genitori; ma i veri protagonisti sono stati i giovani a cui i Maestri del Lavoro hanno saputo trasmettere esperienze e valori. 

EMILIA NICOLI 31 ott 2019 10:27